La cerimonia in onore di Hamsik rischia di avvenire nel “deserto”

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Non era questo il clima che Marek Hamsik aspettava per il ritorno a Napoli e il saluto ufficiale. Quello che non c’è mai stato dallo scorso 2 febbraio. Da quel Napoli-Sampdoria che sancì l’addio alla maglia azzurra dopo 520 partite e 121 gol, lasciando da top scorer e da uomo con più presenze. Superando sia Diego Armando Maradona, sia Peppe Bruscolotti in record che duravano da diversi decenni. Avrebbe sperato di trovare il suo San Paolo pieno. Mentre le 25 mila presenze lasceranno ampi vuoti e meno ancora saranno i presenti. Quando un’ora o poco più prima della gara ci sarà la cerimonia che celebrerà lo slovacco che resterà per sempre nella storia del Napoli. Ci dovrebbe essere il patron De Laurentiis. La sua presenza non è ancora certa, mentre quasi sicuro che non parteciperà al pranzo Uefa con i dirigenti del Genk). Ci sarà, certamente, a premiare Hamsik quel tecnico che ha creduto in lui, che lo ha lanciato nel calcio che conta, che lo ha messo nelle condizioni di diventare bandiera del Napoli: Edy Reja. Atterrato ieri attorno alle 19, sarà l’uomo che aprirà la passerella al centrocampista oggi al Dalian. Ci sarà anche la famiglia di Hamsik, gli agenti Petras e Venglos, gli amici che lo hanno accompagnato più fedelmente nelle undici stagioni e mezzo vissute a Napoli.

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