Marco Tardelli: “Quello che sta mancando in campionato è la cattiveria agonistica, gli azzurri devono ritrovarla”
La nazionale diventò imbattibile fino all’ultimo atto contro la Germania. Uno dei grandi trascinatori fu Tardelli, due reti: una all’Argentina e la seconda nella finale contro la Germania con l’urlo più famoso della storia azzurra. Eccolo ai microfoni de Il Mattino
Quale fu il vostro segreto per uscire indenni dal momento difficile fino a trionfare al Mondiale?
«Sapevamo di essere bravi, certo non avevamo all’inizio la percezione di poter vincere il Mondiale ma di poter far bene sicuramente sì. Alle critiche della stampa e alla situazione ambientale esterna che si era venuta a creare rispondemmo compattandoci ancora di più tra noi giocatori e con l’allenatore: eravamo già un gruppo solidissimo e ci rafforzammo ancora maggiormente».
Il Napoli come può uscire da questa bufera?
«Con pazienza e maturità, può uscirne fuori soltanto così. Il Napoli è formato da un gruppo di grandi professionisti guidati da un ottimo allenatore. I momenti difficili si superano tutti insieme compattandosi ancora di più».
L’unità d’intenti tra società, tecnico e squadra di cui parlava Ancelotti alla vigilia di Liverpool?
«Esatto, mi riferisco proprio a questo: è l’unico modo».
Come spiega tutti questi problemi nel Napoli di quest’anno?
«Le motivazioni sono diverse. Ma partirei con una considerazione di base e cioè che sono annate che cominciano male, tutto gira storto, si perde fiducia e tutto si complica».
Ancelotti ha deciso di portare la squadra in ritiro: condivide questa scelta del tecnico?
«Lo stare insieme in ritiro può fare bene o male. Ma in questo caso in cui la scelta è condivisa tra l’allenatore e i giocatori può essere positivo».
Il Napoli può superare la crisi con Ancelotti?
«Sì, certamente. I momenti difficili ci sono in tutte le squadre e ora sta capitando al Napoli. Per superarli bisogna continuare a crederci tutti insieme».
C’è stato un confronto forte tra il tecnico e la squadra: quale effetto potrà avere?
«Solo le cose non dette possono fare male, quelle dette invece possono servire a migliorare le cose».
Qual è il modulo più giusto per questo Napoli?
«Secondo me non è un problema di modulo. I calciatori del Napoli sono forti e possono giocare in modi diversi. Quello che sta mancando in campionato è la cattiveria agonistica, gli azzurri devono ritrovarla per aggiustare le cose».
Il quarto posto è ancora possibile?
«Riuscire a centrarlo sarebbe già un grande successo»
Come spiega questa differenza di rendimento tra campionato e Champions League?
«La Champions sta dando motivazioni diverse rispetto al campionato».
Koulibaly non è più quello dell’anno scorso quando le sue prestazioni gli sono valse la candidatura al Pallone d’Oro: come mai?
«Ha avuto un momento particolare dovuto al fatto che ha partecipato in estate alla coppa d’Africa: all’inizio ha accusato un po’ la stanchezza ma ora si sta riprendendo e sta tornando ai suoi livelli. Un Koulibaly al massimo è importante per la difesa e per tutta la squadra».
Per Insigne continua il momento difficile con i tifosi.
«Contro il Bologna ha giocato una buona partita. A fine partita il San Paolo ha fischiato tutti e capisco la delusione dei tifosi ma proprio nei momenti più difficili i calciatori vanno aiutati». Fonte: Il Mattino