DAL LIVERPOOL AL LIVERPOOL
Sono passati 63 giorni dalla notte magica delle illusioni: da allora, nelle 13 partite giocate il Napoli ha vinto appena 4 volte, pareggiato 7 e perso con Cagliari e Roma. Anche se la crisi vera e propria degli azzurri si apre con il rigore negato a Llorente in Napoli-Atalanta: in questo novembre nero, la squadra si è sbriciolata ritrovandosi compatta solo nella notte dell’ammutinamento. Ci vuole un Napoli diverso anche se qualche segnale, piccolo, di miglioramento con i rossoneri sabato sera si è intravisto. Ci vuole un Napoli diverso tra due giorni ad Anfield e se non altro combattivo. Servono novità. Tattiche e psicologiche. Con un filo conduttore: la grinta, gli incisivi da mostrare agli avversari. Ancelotti solo oggi parlerà alla squadra: ha apprezzato il finale della partita con il Milan ma chiederà ragioni del perché ci sono stati momenti di ingiustificato patema. De Laurentiis non alcun voglia di esonerare Ancelotti (per una questione di costi e di programmi tecnici, da rivoluzionare) ma i risultati degli ultimi tempi sono troppo negativi per essere sottovalutati. Pesa molto il feeling anche personale che c’è tra i due. Ed è per questo che Liverpool non può essere considerato un crocevia di cui tener conto. Ancelotti è teso e non potrebbe che essere così. Il passato, sa bene, qui non esiste. Il futuro nemmeno. C’è solo la partita di mercoledì, c’è l’avversario, c’è il Napoli.
Fonte: Il Mattino