Enzo Tamborra: “Vi dico cosa penso del calcio italiano”
Enzo Tamborra, giornalista di Repubblica, è intervenuto , in diretta telefonica a Casanapoli.net, e ha rilasciato alcune dichiarazioni.
In particolare, Tamborra, si è a lungo soffermato a parlare del VAR, dicendo che inizialmente era stato un ottimo strumento, anche se, in seguito, gli arbitri ne hanno abusato, rendendolo -di fatti- inutile. Inoltre sostiene che gli arbitri italiani siano i migliori al mondo e che se li tiene stretti.
Infine parla di Antonio Conte che, oltre ad essere pugliese e suo conterraneo, ha avuto modo di conoscere direttamente durante l’avventura sulla panchina del Bari.
Queste le parole di Tamborra:
“Ho la sensazione che ci siamo incartati sul VAR. A me aveva convinto agli esordi, invece adesso, ci sono delle situazioni dove si va troppo a ritroso. Si parte dall’origine dell’azione. Si decide arbitrariamente se andare o meno a consultare il VAR. Paradossalmente, nonostante siano partiti più tardi, in Champions l’uso del VAR è più semplice ed efficace. Da noi è diventato come un affare di Stato, qualcosa di clamoroso. Sembra quasi che la partita venga arbitrata dal VAR e non dall’arbitro sul terreno di gioco”.
A prescindere dai casi e dalla regola, tu arbitro andresti sempre e comunque, a controllare le immagini, per far vedere a tutti che hai preso una decisione vedendo delle immagini? In teoria, incontrovertibile.
“Assolutamente sì. Non mi complicherei la vita, perché in quel momento crei la polemica. Perchè sei andato a vedere un episodio e un altro non lo hai visto? Quindi io andrei a vedere, tutta la vita, sempre e comunque tutti gli episodi che vengono segnalati al VAR.”
Qualcuno ha detto, come succede spesso, di chiamare arbitri stranieri a dirigere in Italia. Secondo te è un’idea buona o una cavolata?
“Non diciamo cavolata, ma non è neanche un’idea buona. Tutti ci riconoscono il fatto che abbiamo i migliori arbitri al mondo e noi chiamiamo gli arbitri stranieri?
Gli arbitri stranieri hanno dei parametri arbitrali diversi dai nostri: vedremo un altro calcio. Io credo che sia un’idea fuori dal mondo. Io mi tengo stretto gli arbitri italiani! Francamente, però, andrei a rivedere la situazione del VAR. Lo ripeto ancora una volta: ci stiamo incartando! All’inizio l’interpretazione e l’utilizzo del VAR mi era persino piaciuto. Ha cancellato, obiettivamente, tanti errori che, ad occhio nudo, non si sarebbero neanche visti. Adesso, invece, c’è un abuso di VAR e questo sta rovinando le partite di calcio. Anzi il gioco del calcio.”
Sei un grande conoscitore di Antonio Conte: non c’erano bisogno di conferme sul carisma e sull’esperienza dell’allenatore dell’Inter che ha portato dai nerazzurri. Secondo te riuscirà a completare il progetto che ha in mente? Abbiamo sentito la sfuriata: secondo te è stata studiata prima?
“Io non so se l’abbia studiata o meno. Conte è uno istintivo: dice sempre quello che pensa. Io ho incrociato Conte, nel mio cammino professionale, quando è stato allenatore del Bari. e l’ha portato in serie A con due mesi di anticipo. Quell’estate litigò con Matarrese. Perché voleva i giocatori per la serie A e li voleva anche presto. Il povero Matarrese, scomparso qualche anno fa, gli diceva di avere pazienza.
Determinati giocatori, nella fase iniziale del mercato costavano tanto, mentre negli ultimi giorni di mercato, probabilmente sarebbero costati di meno. Conte li voleva subito perché doveva fare un certo tipo di lavoro durante il ritiro. Il tecnico pugliese non cambia mai.
E’ fatto così! Ha fatto le stesse cose ai tempi del Bari e ai tempi della Juventus, lo ha fatto anche quando era al Chelsea. Ora si sta ripetendo anche all’Inter. Io non credo che Conte finga o studi certe strategie: è molto istintivo e dice sempre quello che pensa, nel bene e nel male.”