Gabriella Calabrese:”Adesso pare che a farla da padrone sia proprio la tecnologia”

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Gabriella Calabrese, capo-redattrice de IlNapolionline, opinionista fissa della trasmissione Donne nel Pallone, ideata e condotta dalla giornalista sportiva, Sonia Sodano, si esprime in merito al momento del campionato del Napoli:

Factory della Comunicazione

“Sembra quasi che gli addetti ai lavori debbano e possano parlare, ormai, di pochissimi argomenti. La tecnica, ma con le molle e, ahimè, la tecnologia. Perchè, fateci caso, se affrontiamo altri argomenti, siamo quelli che remano contro. Se chiedo e mi chiedo, come mai, ultimamente, il Napoli perda i pezzi in maniera copiosa, mi viene risposto che non sono un medico e non posso interessarmi e giudicare in merito. Se chiedo il perchè di giocatori spesso fuori ruolo o posizione, vengo accusata di voler mettere in discussione mister Ancelotti ed il suo curriculum. Cosa assolutamente non vera, in quanto, appartengo alla schiera nutrita dei suoi estimatori, ma non di quelli con gli occhi chiusi; se mi viene da domandarmi perchè un giocatore come Koulibaly pare essere tornato quello svagato dei tempi di Benitez, mi tengo per me curiosità e dubbio, prima di essere tacciata di voler destabilizzare l’ambiente. Per cui, oltre a qualche annotazione tecnica, del tipo; Di Lorenzo mi piace più a destra che a sinistra, oppure Callejon può davvero fare di tutto, tranne forse il portiere, vi renderete contro che ci resta poco altro. Se non la tecnologia, appunto! Il problema è che adesso pare che a farla da padrone, in barba a tutto il resto, sia proprio la tecnologia. Mal gestita ed usata a sprazzi. Ciò che doveva evitare travasi di bile ne è diventata la prima causa. Ora, non è la questione del rigore di ieri sera, che poteva essere o non essere tale, ma il modus operandi che non convince, perchè non univoco. Si parla di protocollo Var, ok…ma si tratta di protocollo, appunto, non di un dogma religioso, per cui, perchè non rivederlo in modo da non inasprire ulteriormente gli animi? Pensare che sono gli addetti ai lavori che parlano e scrivono, il male del calcio…”

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