Quella di domenica sembrava proprio la volta buona, per il Portici, per tornare a festeggiare una vittoria, dopo le recenti sconfitte. Ai tre stop consecutivi di campionato si è aggiunto anche quello di coppa Italia, nel derby con il Savoia. Il doppio vantaggio accumulato, a pochi minuti dal triplice fischio, autorizzava il pubblico del San Ciro a sorridere. Purtroppo, nel giro di due minuti, i ragazzi di Mauro Chianese hanno concesso agli ospiti altrettante occasioni, entrambe finalizzate. Il pareggio finale, per 2 a 2, ha il sapore amaro della sconfitta ed il punto conquistato serve davvero a poco, in termini di classifica. Il successo sulla Nuova Florida, che sembrava davvero alla portata degli azzurri, avrebbe permesso al Portici di uscire dal pantano della zona playout e di agganciare proprio la squadra romana. Il mezzo passo falso, viceversa, relega la squadra vesuviana al tredicesimo posto, in piena zona retrocessione e, cosa davvero preoccupante, a soli due punti dalla penultima piazza che significherebbe retrocessione diretta. La situazione attuale della squadra azzurra stride con gli sforzi fatti dalla società che, la scorsa estate, ha trattenuto quasi tutta la squadra che disputò i playoff. Non c’è dubbio che la retroguardia soffra la mancanza di Sall, difensore senegalese di grande esperienza nelle categorie superiori. In serie D, un calciatore del genere riusciva a fare la differenza. Se vincere aiuta a vincere, le sconfitte, o comunque i passi falsi, potrebbero gettare la squadra di Mauro Chianese in un tunnel molto pericoloso. In momenti come questo, sarà necessario fare squadra, per cercare quella vittoria che manca da circa un mese. Domenica prossima, la squadra vesuviana sbarcherà in costa Smeralda, dove affronterà l’Arzachena, diretta concorrente per la salvezza. Arzachena-Portici sarà un crocevia per il prosieguo del campionato, la più classica delle partite che valgono ben più di tre punti. L’imperativo per Mauro Chianese e per i suoi ragazzi sarà solo e soltanto quello della vittoria.
A Cura di Riccardo Muni
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