L’approfondimento – “A Salisburgo con la tempra e l’umiltà di Parigi”
E già (sussurrava Vasco) tutti ricordiamo Liverpool o il misero zero a zero nel girone lo scorso anno, ma a Parigi col PSG il Napoli dimostro la sua forza e convinzione di potersela giocare e abbattere pronostici e milioni come fossero fiori di campo. Quel pari acciuffato da Cavani & c nei minuti finali rinnego una vittoria meritata e clamorosa. Basterebbe la metà di quel Napoli per poter vincere nella “Terra di Mozart “ e mettere una seria ipoteca sul passaggio del turno che aprirebbe notti davvero uniche e invidie italiche a chi non può. Gli inciuci di spogliatoio, i malumori le esternazioni del Presidente si mischiano ai dubbi sulla vera caratura di questa squadra a cui sembra mancare sempre un puntino per diventare coccinella. Ancelotti e il meglio che si possa avere, i colleghi europei temono la sua sagacia e furbizia tattica più del valore del Napoli stesso, ma il problema sta proprio qui. Con gli inglesi ancora una volta gli azzurri hanno mascherato lacune latenti in campionato, ma la coppa è un altra cosa, altre emozioni e ovvio non dovrebbe succedere tra professionisti ma accade, ed allora a Salisburgo ritrovare i gol e spicchi di gioco darebbe fiducia a tutto l’ambiente inquinato da cose inutili e deleterie. Lo zoccolo duro del Napoli (Insigne, Callejon Mertens Koulibaly ) deve dare quella forza morale che ha permesso al Napoli di farsi apprezzare oltre confine e confermato che da anni in Italia sono gli antagonisti dei più grandi “manipolatori di risultati”, e sapete di chi parlo. Dai Napoli regala una notte bella e falla diventare semplice, perché il calcio è semplice, cross e pizzicata di Milik, il resto viene da solo…
A cura di Giuseppe Giannotti