All’inizio del secolo scorso non si contavano gli europei che andavano negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Tutti con l’idea di trovare un lavoro in quella che con il passare del tempo è diventata la terra delle opportunità. Eppure c’è un uomo di 45 anni che nel 2018 ha fatto la sua valigia – verosimilmente non di cartone – e ha pensato di fare il percorso inverso. Jesse Marsch è venuto in Europa per trovare la sua di America.
NOSTALGIA CANAGLIA
Un passato da calciatore nel quale ha messo insieme tre titoli MLS tra DC United, Chicago Fire e Chivas Usa e un paio di presenze in nazionale, sembravano potergli spianare la strada verso il soccer americano, tanto più che nel 2015 è arrivata la chiamata da parte del New York Red Bull, squadra della multinazionale dell’energy drink con innegabile ambizione espansionistica negli States. Tutto sembrava scritto, infatti: presente da top coach (così si chiamano gli allenatori in America) e futuro da CT degli Usa in vista del Mondiale casalingo del 2026. Ma Jesse è uno a cui i piani piace stravolgerli. E così quando nell’estate scorsa – ovvero a metà della stagione della Mls – è arrivata la chiamata da parte del Lipsia (altra squadra della scuderia della Red Bull) per offrirgli un ruolo di vice allenatore, non ci ha pensato due volte. Ne ha parlato il giusto con sua moglie Kim e i loro tre figli: per chi vuole diventare un top tra gli allenatori, l’Europa la terra delle opportunità. E così la scelta è stata pressoché obbligata. L’adattamento non è stato morbidissimo, ma dopo appena qualche mese lo stesso Marsch ha dichiarato di sentirsi oramai a proprio agio nel disagio della lontananza.
Fonte: Il Mattino