Marelli: “Si può risolvere inserendo il challenge a favore degli allenatori”

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L’ex arbitro Luca Marelli è intervenuto ai microfoni di Canale 21 per analizzare gli episodi arbitrali dell’ultima giornata di campionato: “La questione del rigore di De Ligt ha aperto una discussione su quello che forse era l’unico episodio veramente chiaro di tutta la gara, a termini di regolamento. Il mani del difensore olandese non è sanzionabile, il regolamento è chiaro in materia. Molto più nitida la spallata di Pjanic su Mbaye in occasione del 2-1, che avrebbe decretato un fallo per il Bologna. In quell’occasione è stata applicata la norma del vantaggio? No. La norma della regola del vantaggio non si applica nell’area del difendente, se non in casi davvero molto rari. Il segno che ha fatto in campo indica semplicemente: giocate, che non c’è nulla di irregolare”.

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UNIFORMITA’ DI GIUDIZI 

“Il problema dell’uniformità è un problema che abbiamo da sempre, per un motivo molto semplice. Alla VAR, così come fra gli arbitri, ci sono degli esseri umani. E naturalmente, in quanto tali, oltre ad essere fallibili hanno ognuno un proprio metro di giudizio. Catalogare ogni singolo episodio e dare una regola univoca è impresa impossibile, perché ci sono tanti episodi simili ma nessuno è uguale all’altro. Il resto è tutto interpretazione, e quello inevitabilmente varia da arbitro a arbitro, e quindi da VAR a VAR“.

FALLI DI MANO

“Le nuove regole sui falli di mano possono sicuramente migliorare la qualità dell’arbitraggio per quanto riguarda la fase offensiva: adesso se un gol nasce da un tocco di mano viene annullato, senza possibilità di errore. Nella fase difensiva la confusione è inevitabile, perché ci sono casistiche differenti, ma semplicemente non è cambiato nulla rispetto a prima perché l’errore interpretativo è sempre dietro l’angolo. Questo episodio di Torino capiterà di nuovo, ma non sarà mai lo stesso identico episodio: ci sarà sempre qualche differenza che potrebbe cambiare l’interpretazione della regola”.

ZIELINSKI A FIRENZE 

“Il fallo di Zielinski? Sono due episodi completamente diversi, nella dinamica e nell’esito. Nell’occasione di De Ligt c’è un tocco di mano dopo un cross da 15 metri, con lui che è in scivolata e quindi ha un braccio in appoggio. A Firenze i due calciatori erano vicini fra loro e Zielinski aveva il braccio largo in maniera innaturale, quindi il tocco di braccio è irregolare e quindi porta al rigore“.


L’IDEA DEL “CHALLENGE”

“Poiché non si può far intervenire il VAR sempre ma molti episodi sono solo da moviola, nel senso che spesso si tratta di discussioni da bar, si può risolvere inserendo il challenge a favore degli allenatori, così episodi dubbi che normalmente il VAR non può chiamare potrebbero diventare oggetto di analisi“.

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