Se il commissario tecnico Mancini confermerà il proprio orientamento per la lista dei 23 convocati, all’Europeo 2020 vi saranno tre rappresentanti del Napoli: Meret, Di Lorenzo e Insigne. Non accadeva dai Mondiali del 2010 in Sudafrica, quando Lippi selezionò De Sanctis, Maggio e Quagliarella: gli azzurri tornarono a casa subito, dopo le tre partite del girone eliminatorio. Mentre Insigne è un fiore del vivaio – l’unico – sbocciato in questi anni attraverso alterni rapporti con gli allenatori Mazzarri, Benitez, Sarri e Ancelotti, il portiere e l’esterno sono stati due eccellenti colpi di mercato: il primo un anno fa per 27 milioni, l’altro nella scorsa estate per 9.Con Meret, Di Lorenzo e Insigne la percentuale di italiani nella formazione base del Napoli è salita al 27 per cento, tuttavia resta alta quella di stranieri nella rosa di Ancelotti: 74 per cento. Ma è già un segnale, subito colto da Mancini, che è riuscito a conquistare in anticipo la qualificazione a Euro 2020 anche se in questa stagione si è ridotta fino al 41 per cento la quota di italiani presenti nei 20 club di serie A. La Nazionale cresce se c’è il supporto di società che puntano sui calciatori italiani, sottraendoli alla provincia e lanciandoli sulla ribalta internazionale, come è accaduto per Meret e Di Lorenzo, oggi simboli della solidità difensiva della squadra più dei giganti Manolas e Koulibaly che nelle intenzioni del tecnico dovrebbero formare una coppia d’acciaio. Nelle ultime sei partite di campionato il Napoli ha incassato tre gol e soltanto uno, quello da 3 punti del cagliaritano Castro, ha fatto davvero male: questo è un motivo per guardare con ottimismo al futuro.
Il Mattino