L’opinione di Ciccio Marolda: “Aurelio-Carlo: il patto riscuote successo”
Sulle pagine del Corriere dello Sport l’opinione di Ciccio Marolda:
“Quello che ci voleva. Sì, il successo sul Verona fa salute. Il Napoli, infatti, ha ripreso un po’ di colorito dopo settimane di anoressico pallone e risultati costipati. Punto e a capo. Chi ha avuto , ha avuto, ha avuto, scurdàmmoce ‘o ppassato e andiamo avanti. Dove? Facile. La strada l’ha indicata don Aurelio, il quale non mette limiti alla provvidenza, ma al futuro sì. A quello più vicino e a quello più lontano. Quello più vicino? Ebbene, se il campo non fa scorgere ancora bella e chiara la mano dell’allenatore, di sicuro non nasconde quella del presidente. Ora che, come da patto con il coach, è stato dato spazio a tutti per comprendere il valore di ognuno di quei giovanotti, è arrivato il tempo di mettere un freno alle rivoluzioni e definire ruoli e gerarchie. Insomma: basta esperimenti, amico. Ecco, più o meno questo il presidenziale pensiero, che ( come forse ha cominciato a fare proprio ieri) toccherà a don Carlo trasformare in nomi e formazione. Perché il calcio così è: apprezza, sì, le novità, ma poiché, come disse tempo fa Valdano, «il calciatore è un uomo insicuro, ha paura, cerca riparo in quello che conosce meglio», nulla di meglio c’è che fargli fare quello che sa fare senza confondergli le idee e aggrovigliargli i piedi. Insomma, più certezze e più semplicità d’ora in avanti per recuperare quello che si può recuperare in campionato (e si può tanto) e per far subito paura al Salisburgo, che, attenti, è squadra verticale, rapida e maligna.
Ma chiara è anche l’indicazione per il futuro che sta un po’ più in là. Con una certezza come punto di partenza: «Signori, nessuno tocchi don Carlo». Non ha detto proprio così, il presidente l’ultima volta che ha parlato, ma il senso del suo discorso è stato proprio questo. Tra squadra e allenatore lui ha scelto. E là sta la porta per chi non vuole starci. Per chi non ha simpatia per Ancelotti, per chi cerca successi più facili che non in maglia azzurra, oppure per chi, cedendo ai sentimenti, cerca solo più danari. Insomma: patti chiari e amicizia lunga. Con tutti. Con la squadra, ma anche coi tifosi, messi al corrente da don Aurelio in persona sui possibili scenari di qui a sei-sette mesi. E sapete qual è la novità? Ebbene, De Laurentiis, forse per la prima volta, ha raccolto più consensi che improperi. Lui che per tanti è “nemico” per principio, stavolta ha ottenuto il favore della gente. Quella stessa gente che dai giovanotti in campo ora pretende assai di più”.