Ieri ad ora di pranzo firma avvenuta, telenovela finita. Ma la battaglia dialettica probabilmente continuerà. L’oggetto del contendere la famigerata pista d’atletica. Il patron azzurro proprio non la digerisce e per lo stadio ha in mente tanti progetti, ma per adesso si accontenterà di fare il «museo del Calcio Napoli, che racconterà la storia del Napoli e momenti della città, perché le due identità sono legate. Il San Paolo è il posto giusto». C’è da dire che c’è stata incertezza fino all’ultimo minuto per la chiusura del patto, suspense fino a quando De Laurentiis e il segretario generale del Comune, Patrizia Magnoni, hanno apposto i loro autografi sotto la convenzione, a rappresentare il Consiglio comunale il presidente della Commissione sport Carmine Sgambati. L’attesa è servita anche a riportare alle chiacchiere sindaco e presidente, il cui rapporto è sempre stato altalenante. Come cambia dunque il rapporto tra Comune e Napoli con la nuova convenzione? Il Napoli per l’utilizzo del San Paolo pagherà un canone annuale fisso di poco superiore agli 850mila euro più altri 50mila per gli spazi pubblicitari all’interno della struttura. La novità sta nel fatto che la Società potrà gestire nuovi spazi – come quello per fare il museo rispetto alla vecchia convenzione. Ci sarà la possibilità di usare una parte delle aree interne del San Paolo per attività commerciali idee che De Laurentiis intende concretizzare al più presto «per far vivere lo stadio anche durante la settimana».
Il Mattino