Calcio Femminile – Italia/Bosnia (2-0). Quattro su quattro ragazze implacabili
Girelli e Giugliano mettono ko la Bosnia, traversa nel finale di Tarenzi
ITALIA 2 -BOSNIA 0
ITALIA (4-4-2): Giuliani 6; Guagni 6 Gama 7 Linari 6,5 Bartoli 6,5; Rosucci 6 (34’ st Greggi sv) Galli 6,5 Giugliano 6,5 (19’ st Sabatino 6,5) Cernoia 7; Girelli 7 Giacinti 5,5 (40’ st Tarenzi sv). A disp. Durante, Aprile, Bergamaschi, Marinelli, Serturini, Fusetti, Boattin, Glionna, Tucceri Cimini. CT Bertolini 7.
BOSNIA (4-3-2-1): Haracic 6; Dijakovic 6 Nikolic 7 M. Hasanbegovic 6 Krso 5,5; Spasojevic 6 Spahic 5,5 Kapetanovic 6 (34’ st Grebenar sv); Aleksic 5,5 Ahmic 5,5 (1’ st Vujadin 5,5); Hamzic 5 (16’ st Damjanovic 5,5). A disp. Hodzic, E. Hasanbegovic, Sakotic, Bektas, Gacanica, Koprena, Masinovic, Milovic. CT Huren 6.
ARBITRO: Guteva (Bulgaria).
MARCATORI: 3’ pt Girelli, 28’ pt Giugliano.
ESPULSI: Krso (B) al 44’ st.
AMMONITI: Vujadin (B).
NOTE: Angoli 7-1 per l’Italia. Recupero pt 1’, st 6’. Spettatori 5.100.
LA SITUAZIONE: ieri Georgia-Danimarca 0-2.
La classifica (passano la prima più le tre migliori seconde, le altre sei seconde ai play off): Danimarca (differenza reti +15) e Italia (+6) 12 punti; Bosnia 6; Israele, Georgia, Malta 0.
Poker azzurro. Quarta vittoria consecutiva nel girone eliminatorio degli Europei, con passaggio del turno quasi ipotecato (vanno in Inghilterra anche le tre migliori seconde), la Bosnia distanziata di 6 punti e soprattutto una netta sensazione di superiorità rispetto almeno a questo genere di avversari. Il punteggio è anche risicato in relazione a quanto visto in campo. Giuliani non ha fatto una parata, l’Italia non ha mai corso un effettivo pericolo e semmai non ha saputo concretizzare al meglio uno schiacciante predominio durato 90′.
BASI SOLIDE
L’effetto Mondiale insomma non è per nulla evaporato, anzi l’impressione è che su quelle certezze le azzurre stiano costruendo una realtà dalle basi sempre più forti. Sorretta da alcune leader naturali, Gama, Galli, Girelli, l’Italia di Milena si muove a memoria e possiede meccanismi già automatizzati qualunque sia la formazione iniziale. Possiede un palleggio elegante, cerca spesso anche lo spettacolo, è cresciuta in autostima. Non è un caso che la squadra susciti simpatie dappertutto, come ha dimostrato il pubblico di ragazzi entusiasti che ieri ha reso piacevole l’atmosfera.
SUPERIORITÀ EVIDENTE
La partita non ha avuto storia. L’Italia era più organizzata ad ogni livello, ed è stata brava la Bosnia, che nel secondo tempo ha usato anche le maniere rudi finendo in 10, come riporta il CdS, ad evitare uno scarto assai più ampio. Bertolini aveva scelto il 4-4-2 con Aurora Galli play basso e la collaudata coppia d’attacco Giacinti-Girelli ma i numeri appaiono solo dettagli. Descrivono meglio le qualità della nazionale l’equilibrio che la squadra non perde quasi mai, l’aggressività nel cercare la palla, le intese fra lanci dei difensori e tagli degli attaccanti, i cambi di gioco precisi anche oltre i 30 metri. Rispetto alla Bosnia, avversaria molto fisica, l’Italia ha corso con più raziocinio e coperto il campo meglio, mettendo in mostra anche finezze tecniche con Girelli e Cernoia, con Valentina salita in cattedra minuto dopo minuto, certamente una delle migliori. La partenza veemente ha sorpreso la Bosnia che si è trovata subito schiacciata e per almeno 10′ non è riuscita ad organizzare nessun contrattacco: prima Giugliano ha sprecato una palla gol ma quando pochi secondi dopo la stessa occasione è capitata a Girelli, il vantaggio è diventato cosa fatta: rete numero 36 in azzurro per l’attaccante della Juventus.
INSERIMENTI DA DIETRO
La Bosnia aveva gli elementi migliori in difesa, le “lunghe” Nikolic (che durante la gara agirà anche da centravanti) e Hasanbegovic, che però hanno sofferto sugli inserimenti da dietro. Ed è su questi che ha puntato la Bertolini, come in occasione del secondo gol e della sfortunata traversa di Taranzi all’89’. L’Italia ha dominato, nelle rare sortite offensive delle ospiti la Hamzic, unica attaccante abbandonata a se stessa, è stata sovrastata da una sontuosa Gama. Il raddoppio più che maturo è arrivato su un rilancio della Galli sul quale sbuca alle spalle di tutti Manuela Giugliano con perfetto tempismo: quarto gol alla 40ª presenza per la giallorossa (che poi uscirà per infortunio). Le ragazze di Milena hanno utilizzato benissimo gli uno-due ma nella ripresa non sono arrivate con sufficiente cattiveria (poco ispirata la Giacinti) sotto porta. In compenso non hanno rischiato quasi nulla. Di certo, la favola delle azzurre che l’Italia del calcio ha scoperto prosegue.
La Redazione