Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, e quelli di Lorenzo Insigne mercoledì sera alla Luminus Arena di Genk era più loquaci dello specchio delle brame di Grimilde, prima che si trasformasse nella strega di Biancaneve. Ne avrebbero avute di cose da dire. Per raccontare uno stato emotivo tumultuoso e turbolento. Perché quando sei il capitano di una squadra e vieni spedito in tribuna per una gara di Champions ti ribolle tutto. Soprattutto se ti chiami Lorenzo Insigne e per la maglia azzurra venderesti anche l’anima al diavolo. L’attaccante napoletano era turbato già alla vigilia della gara in Belgio. Nervoso nella rifinitura del giorno prima, anzi come ha ammesso lo stesso Ancelotti: «Poco brillante». Ecco perché l’allenatore del Napoli ha deciso di tenerlo fuori dai giochi riservandogli una gelida serata sulle tribune dell’impianto di Genk. Fonte: Il Mattino