Quando il Napoli non fa il Napoli è un ‘ombra azzurra

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Ma il Napoli che non fa il Napoli sta lì a scrutarsi dentro, per aver sciupato ancora palle e gol e prestazione, per essersi buttato via soprattutto nella prima mezz’ora, quando è rimasto di lego dinnanzi al destro di Callejon e agli stacchi imperfetti di Milik: a volte è la sorte ma a volte è invece altro, l’assenza di cinismo, dell’istinto del bomber, della lucida meccanica d’un centravanti nato per segnare e che adesso sta ancora lì a ripensarci su. Il Genk, già strapazzato dal Salisburgo, ha spalancato gli occhi, ha intuito che poi del «mostro» che s’era liberato del Liverpool si poteva non aver paura e si è messo a correre: a destra con Ito, soprattutto dopo ch’è uscito Mario Rui per acciacco muscolare; in mezzo con Berge, un passo in più e magari anche due di Allan e di Elmas, e un Meret in meno, lui sì sveglio per andare su Samatta.

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Fonte: CdS

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