Il Napoli in Belgio: i top e i flop della difesa azzurra

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Il migliore e non è un caso risulta Meret, anche ieri sera 2 parate decisive. Il peggiore ma con un 5,5 è stato Manolas. Complessivamente c’è un ok al reparto della difesa

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7 MERET
Di gran lunga il migliore del primo tempo. Con due paratoni tiene la porta al sicuro. Prima si esalta su colpo di testa ravvicinato di Samatta, e poi si distende in maniera plastica per deviare in corner un missile terra area di Berge che aveva borseggiato il pallone ad Allan sul limite dell’area di rigore.

6,5 DI LORENZO
Un po’ spinge e un po’ contiene. Perché a dispetto dalle premesse, il Genk non si chiude, anzi. E allora al terzino toccano gli straordinari. Ci mette il fisico quando serve, ma anche l’astuzia. Nel secondo tempo Ancelotti lo sposta a sinistra per riportare Malcuit nel suo ruolo naturale sulla destra.

5,5 MANOLAS
Rischia la frittata a inizio ripresa quando con un intervento sbilenco a centro area anticipa anche Meret indirizzando il pallone in calcio d’angolo. Per fortuna del Napoli la traiettoria esce di un soffio dalla porta, altrimenti la beffa sarebbe stata clamorosa. Per il resto guarda Samatta che ronza dalle sue parti.

6 KOULIBALY
Le cose migliori le fa vedere nella metà campo del Genk. Prima viaggia a mille all’ora lanciato in contropiede, prova a saltare Cuesta e ricava un buon calcio d’angolo. Poi controlla un ottimo pallone a centro area e calcia a porta vuota: la gloria del gol dell’ex si stampa sul piedone di Ito sulla linea.

6,5 MARIO RUI
Poco più di mezzora prima di un problema muscolare che lo costringe subito a rientrare ai box. Nel tempo a disposizione, però, è il più pericoloso del Napoli e con un paio di cross molto ben calibrati mette in seria difficoltà la difesa del Genk. Strage i denti più che può ma alla fine deve arrendersi.

6 MALCUIT
Dalla panchina. Costretto agli straordinari, perché costretto a giocare terzino sinistro – non la sua fascia preferita – dopo il forfait di Mario Rui. Nella ripresa ritorna a desta che è il suo habitat naturale e allora ci prova con qualche affondo sulla corsia e un paio di cross che però non sortiscono alcun effetto

Fonte: Il Mattino

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