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Quando il leader calmo perde le staffe non deve essere facile per chi gli sta vicino. È il destino dei buoni: meglio stargli alla larga quando si arrabbiano. Dopo Napoli-Brescia, Carlo Ancelotti non ha perso tempo per dire alla squadra quello che non gli è andato giù: e lo ha fatto con piglio deciso, alzando i toni, ribadendo che questa non è la strada giusta e che quello del secondo tempo non è il Napoli che vuole. E ancora ieri è tornato sui temi caldi del giorno prima parlando con la squadra: non conta giocare bene o male, contano l’atteggiamento e la personalità. Che nel secondo tempo col Brescia non è quello che lui pretende dal Napoli. L’atteggiamento, ecco la parola chiave. Punto e a capo. Ora c’è il Genk, un apostrofo rosa dai mal di pancia del campionato: la trasferta giusta per ritrovare se stessi, anche perché dal Belgio gli azzurri potrebbero ritornare con una vittoria che significherebbe ipoteca seria sul passaggio agli ottavi di finale. Uno degli obiettivi di questa stagione.
Fonte: Il Mattino