I DILEMMI
Finora il Napoli per Ancelotti è stato come risolvere il cubo di Rubik, senza riuscirci, come capita di questi tempi: nella notte più importante, quella con il Liverpool, Carlo ha avuto le risposte che voleva. E poi, tutto sommato, anche con il Lecce. Ma si fa fatica, per il resto a tirare fuori una prestazione lineare o equilibrata della squadra, ed è questo il problema di Ancelotti. Con la Juve, per esempio, per un’ora il Napoli è stato un fantasma; con la Fiorentina e la Sampdoria ci sono stati acuti ma anche dei bassi; con il Cagliari e il Brescia ci sono stati amnesie e approcci che aprono ad Ancelotti a qualche dilemma di troppo. Finora ha ruotato, mutato e provato, è andato per tentativi e per soluzioni probabili, senza trovare la quadra in queste sei partite (sette con la Champions). Il fatto che nel frattempo gli azzurri abbiano vinto quattro partite su sei e che siano tranquillamente in scia a Inter e Juventus, non distoglie Ancelotti dalla sua incessante ricerca di un equilibrio ideale, perché lui per primo sa che dalla qualità del gioco scaturisce ogni successo, e finora la qualità del gioco del Napoli è troppo a corrente alternata.
Fonte: Il Mattino