SUCCEDE
E’ successo tutto così in fretta, da non rendersi conto d’essere finito in un frullatore che divora le sensazioni, non certo i sentimenti, e rende complicate le scelte apparentemente più semplici, come quel pallone al 39′ della ripresa, Koulibaly ce l’aveva proprio sulla testa, ed era anche solo, l’avrebbe potuta «masterizzare» a modo suo, come fece a Torino contro la Juventus, nella serata dello sbarco, e anche come gli era capitato poco prima, al 9′ quando Olsen è volato come un angelo. Però il calcio ha il suo andamento, che oscilla da un istante all’altro, e in quell’azione lì, proprio in quella, il «fratello» minore di Koulibaly deve aver sospettato d’essere in fuorigioco o chissà cosa ed ha semplicemente accarezzato l’idea, senza realizzarla.
Fonte: CdS