Vivarini (All. di Di Lorenzo): «Giovanni mi ha stregato quando giocava in serie C»

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Nell’estate 2017 Vincenzo Vivarini era il nuovo allenatore dell’Empoli mentre Giovanni Di Lorenzo era un terzino in rampa di lancia nel Matera in serie C. Eppure le loro strade erano destinate a incrociarsi, tutt’altro che per caso. Ecco Vivarini ai microfoni de Il Mattino:

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Come è stato il vostro incontro? «Tutt’altro che casuale, anzi. Ebbi anche una bella discussione con Corsi per riuscire a prendere Giovanni che era al Matera. Il presidente mi diceva: “Dobbiamo vincere la B e tu vuoi prendere uno di Lega Pro?”.».

E lei? «Fui chiarissimo: “Devi prenderlo perché è forte”. E la chiusi lì».

Ma lei come lo conosceva Di Lorenzo? «Lo avevo avuto come avversario in Coppa Italia quando allenavo il Latina e mi aveva stregato».

In che modo? «Aveva tutti i presupposti per giocare in serie A. Lo avevo analizzato nei minimi particolari».

La sua qualità migliore? «Sicuramente la grande tranquillità sia in fase offensiva che in quella di marcatura. Era già un giocatore di un altro livello anche per la serie B. Quando aveva la palla tra i piedi sapeva sempre cosa fare».

E ora ha fatto un partitone anche in Champions... «Vederlo giocare così bene contro il Liverpool mi ha dato grande soddisfazione, ma non mi ha stupito più di tanto».

Davvero? «Ha sempre avuto delle qualità di condizione davvero incredibili: salta bene di testa, è esplosivo e qualità per emergere. Fisicamene è fortissimo, anche a livello internazionale riesce a tenere botta».

Quindi Mancini fa bene a farci un pensierino per la Nazionale? «Assolutamente, perché parliamo di un giocatore pulito, sia a livello tattico che a livello tecnico».

Cosa gli manca? «In questo momento credo che ancora non sia pienamente consapevole delle sue potenzialità: ha fatto un salto pazzesco da quando l’ho preso io in Lega Pro».

Si aspettava questa crescita? «È stato bravo ad affermarsi facilmente in serie B, poi l’anno scorso ha fatto un grande campionato in A e ora è in una squadra di primissima fascia».

Poi è uno che sa anche segnare… «Perché ha i tempi di inserimento. Quindi ha il vizio del gol innato. E poi riesce ad arrivare al cross con grande intelligenza».

Fonte: Il Mattino

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