Retroscena Giuntoli, ecco come si è nascosto per mesi ai media in Olanda
Gli occhi parlano: e basta andarci a leggere dentro per accorgersi che c’è una voglia matta d’affrontare la vita alla la velocità della luce che brilla in quello sguardo furtivo. C’è la «ressa» dei giorni che contano, una cinquantina di giornalisti – e tre che arrivano dal Messico – poco meno di una ventina di telecamere, domande che piovono da destra a sinistra e che non vanno evitate, non sia mai, perché il momento del dribbling non è certamente questo per «Speedy Gonzales» (copyright di Ancelotti), che ha accolto a cena il suo nuovo attaccante. Ce n’è voluto per trascinare Hirving Lozano in Italia, a Castel Volturno: mesi e mesi di appostamenti in Olanda, con gli 007 che Cristiano Giuntoli ha costretto a nascondersi tra i tifosi del Psv, poi settimane e settimane a trattare, saltellando da una postilla all’altro d’un mega contratto da far tremare i polsi: una ottanta milioni di euro, tutto compreso, tra acquisizione e prestazione d’opera (verrebbe da dire), d’un giovanotto che, ma chi l’avrebbe detto?, in fin dei conti è già uno di Napoli. Chucky, traducendolo, sa di monello che a sua volta e la normalizzazione dello «scugnizzo», appropriazione debita che si coglie osservandone l’espressione amabilmente guascone d’un giovanotto che va di fretta: «Voglio riscrivere la storia». Lessico e nuvole, la faccia allegra dell’America… Fonte: CdS