C’è un nome che sta rendendo sempre più rovente l’estate del Napoli. Anzi, ad essere precisi sono due. Ed entrambi vengono dal Sudamerica. Una terra che, da queste parti, rimanda al Dio del calcio, rimanda ai sogni e ai desideri, alle favole e ai miracoli. E uno di questi due nomi, guarda caso, viene proprio dall’Argentina.
Stiamo parlando, ovviamente, di Mauro Icardi. L’attaccante e capitano dell’Inter che Beppe Marotta e Antonio Conte hanno deciso di mettere alla porta. Troppo complicato il rapporto con la moglie-procuratrice Wanda Nara, troppo compromesso l’equilibrio e la figura di Maurito all’interno dello spogliatoio. Bisogna darci un taglio, bisogna dirsi addio. Ed ecco che il Napoli ha iniziato a fiutare l’aria. Lo ha fatto nonostante le parole al veleno del presidente De Laurentiis: “Non si può ignorare il suo talento, se ne è parlato talmente tanto che sembra più vecchio dei 26 anni che ha. Visto da fuori sembra essersi gestito male, non ha colto l’importanza del ruolo che riveste. Icardi è fortissimo”.
Parole studiate, tasselli di una strategia che è come un mosaico dove tutto è pensato e calcolato. Dall’incontro con Wanda Nara (smentito in maniera decisa sempre dal presidente napoletano) al corteggiamento di pezzi dello spogliatoio. A cominciare dal titolare, dal tecnico. “In tutta la mia carriera ho avuto grandi attaccanti, da Filippo Inzaghi a Zlatan Ibrahimovic. Icardi è un grande attaccante, così come lo è Milik. Il polacco è più completo, l’argentino agisce di più in area di rigore. Qualsiasi ragionamento è inutile: il 31 agosto saremo tutti felici”.
È l’attaccante il tassello che serve per creare una squadra veramente pronta per la scalata all’Europa. È questo il campo in cui investire. Perché sul fronte interno c’è poco da fare: il Napoli è ormai una certezza, la sua permanenza tra le prime quattro in classifica della Serie A è quotata ad uno scontato 1.12, e quest’anno si proverà a lanciare la sfida alla Juventus del nuovo nemico Maurizio Sarri. Per farlo serve un altro innesto potente.
E l’altro nome che, come dicevamo in apertura, tiene agitati i tifosi del Napoli, è quello di James Rodriguez. Colombiano, di proprietà del Real Madrid ma un passato anche al Bayern Monaco, conosce Carlo Ancelotti alla perfezione. Che di lui dice: “Un giocatore che gioca in quella posizione del campo ci aiuterebbe a migliorare”. Usa un profilo basso, il tecnico. Sa che non serve calcare troppo la mano in queste operazioni. Meglio lavorare nell’ombra, meglio lavorare sul campo.
Dove il nuovo Napoli sta prendendo forma e complici anche gli innesti di Manolas e Di Lorenzo, sembra aver puntellato anche il reparto arretrato. Che, in fondo, è quello che conta veramente in Italia. Dove a vincere non è mai il miglior attacco, non è mai chi segna di più. Ma chi subisce meno. E in Europa il discorso non sembra diverso. Gli azzurri l’hanno capito. Ora ci sarà da divertirsi