Aurelio De Laurentiis ha scelto la luna ed ha alzato gli occhi al cielo: un affare da mille ed una notte, gli altari degli dei del calcio, le pale degli elicotteri, gli effetti speciali e Nicolas Pepé. Un asso nella manica, l’ennesimo colpo di scena dell’ uomo di cinema. Intuizioni, colpi di genio: da Lavezzi a Cavani, da Higuain a Sarri e un concetto, quello che fa rima con progetto, che spesso non è ben visto dalla pancia dei tifosi, che dappertutto ama riempirsi di successi, eroi del pallone e non accetta in cambia esercitazioni dialettiche. Però, il Napoli ha saputo fondere i due principi: perso El Matador è andato a consolarsi con il Pipita, separatosi da Sarri s’è regalato Sua Maestà Carlo Ancelotti, e c’è un elenco di scelte e decisioni, a esempio anche l’ostinata resistenza a tenersi i propri «top player» sa di strategia allo stato puro. Manca ancora un mese e mezzo prima che cali il sipario, ma quest’ affare da ottantacinque milioni (Ounas compreso ma ingaggio e commissioni escluse) va già a prendersi la scena come l’acquisto più imponente dei novant’anni del Napoli e s’aggiunge a quello di Manolas, il difensore più caro di sempre. Però conviene continuare a sbirciare nella manica di De Laurentiis, dove può darsi si nasconda ancora un asso: questo è il dito e quella è la luna…
CdS