«Il centravanti del Napoli dell’anno prossimo sarà Milik, quindi inutile ne cerchiate un altro». 22 aprile 2019, quando l’Atalanta è appena passata al san Paolo e nell’aria (e nell’area) ci sono rimpianti che sembrano enormi quanto uno stadio: ma è proprio quando il gioco si fa duro che Ancelotti si mette «duramente» a giocare, entrando in tackle sugli umori e sulle voci, che potrebbero diffondersi. Milik Arkadiusz, professione bomber, venticinque anni appena compiuti, trentatré milioni investiti nell’estate del 2016, prima che il destino – cinico e assai baro – decidesse di «spezzarlo» in due e ripetutamente, a undici mesi di distanza. Milik Arkadiuzs, 47 presenze, 3153 minuti effettivi giocati, venti gol complessivi e una decina di occasioni che sono rimaste lì, senza risposte, perché il calcio è anche uno scarabocchio, a volte e non è da certi particolari che si giudica «un giocatore». Fonte: Cds