La storia d’amore tra Maradona e il Napoli si chiuse in maniera tormentata, la squadra azzurra fu costretta a cedere il capitano dei due scudetti e della Coppa Uefa al Siviglia. Il prezzo fissato fu di 7,5 milioni di dollari, però a Ferlaino ne vennero pagati quasi la metà. Quella storia dell’estate di 27 anni fa è raccontata da Adolfo Mollichelli, già inviato del «Mattino», nel libro «La vida loca: con Diego a Siviglia» (Cuzzolin Editore, pagg. 120, euro 18), che verrà presentato oggi alle ore 17 presso il salone del Circolo Posillipo dall’autore e dal vicepresidente dell’Ussi, Gianfranco Coppola. Sarà presente anche Bruno Pezzella.
Mollichelli ricorda le emozioni della missione a Siviglia, tra il fascino dell’Expo e i casini di Maradona. Aspettando l’accordo con il nuovo club, Diego inviava messaggi d’amore a Napoli e al Napoli («Scrivilo, io non ho tradito») e altri d’odio a Ferlaino, perché non aveva perdonato all’ingegnere – poi definito «carceriere» – la promessa non mantenuta nel 1989, dopo la vittoria della Coppa Uefa: Diego avrebbe voluto essere ceduto al Marsiglia di Tapie e invece il proprietario del Napoli lo trattenne. L’argentino raccontò a Mollichelli che sarebbe tornato a indossare l’azzurro, fosse dipeso da lui. «Ma è stato Ferlaino a non volerlo». Era una bugia, Maradona sapeva benissimo che era finita un anno prima.
«La vida loca», la pazza vita di Maradona, non è soltanto il racconto di quei giorni a Siviglia: vi sono ampi spazi, con le foto dell’archivio di Sergio Siano, dedicati agli anni dei trionfi azzurri. «Diego è come Napoli, un po’ pazzo. Per noi è stato un dio sul campo, fantastico per la squadra, non necessariamente per la città», scrive Mollichelli. A questa città Maradona ha saputo regalare il sorriso ed ecco perché sarà per sempre un amico.
Il Mattino