Per ripartire dopo Sarri, De Laurentiis pensò ad Ancelotti, quell’uomo vincente e garbato. Contratto di tre anni, sei milioni a stagione, nello staff anche il figlio-vice Davide, il genero-nutrizionista Fulco e il preparatore Mauri junior. Nessun rimprovero dopo le brutte partite nella seconda fase della stagione, nessuna domanda sul calo della squadra, a cui hanno contribuito l’infortunio di Albiol e la cessione di Hamsik. Ancelotti, grande comunicatore (2,4 milioni di follower sui social) e perfetto aziendalista, ha confermato ai pochissimi che avessero ancora dubbi che a Napoli non può arrivare un giocatore con lo stipendio da 10 milioni, uno di quelli a cui lui era stato abituato per anni. Durante la stagione appena trascorsa, ha voluto battere la strada del turnover, però alcuni azzurri – da Diawara a Verdi – si sono progressivamente autoesclusi con deludenti prestazioni. Nel prossimo mercato saranno respinte offerte per i big, chissà se il discorso varrà anche per Insigne, che nella Nazionale di Mancini (con il 4-3-3) ha ritrovato il gol, la brillantezza e il sorriso. Ancelotti nel suo futuro prossimo azzurro, sarà aiutato da una filosofia di vita così riassunta sul suo sito internet: «Due cose ti definiscono: la tua pazienza, quando non hai niente, e la tua attitudine, quando hai tutto». Resta da capire se il Napoli è il secondo scenario o una via di mezzo.
Fonte: Il Mattino