L’insofferenza di Ancelotti verso Insigne è ampiamente motivata

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Quando lo ha messo al “centro” del villaggio, sicuramente Ancelotti credeva in lui e, in una prima parte della stagione, ha avuto ragione, poi l’involuzione. Un pesce fuor d’acqua, evanescente, a tratti irritante per atteggiamento. Una medaglia con il suo rovescio, Lorenzo Insigne, il capitano che, chissà, forse proprio la fascia ha penalizzato troppo. Fatto sta che pare abbia fatto perdere la pazienza anche al suo tecnico, che è uno che ne possiede molta e documentata. Non tanto per la parabola discendente delle sue prestazioni, ma in special modo per l’atteggiamento in campo. Una cosa a Bologna, poi, proprio non è andata giù a nessuno, anche perchè…Si legge su La Gazzetta dello Sport:

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“Scomparso dai radar dall’inizio dell’anno. La fase involutiva del capitano ha toccato l’apice, domenica sera, a Bologna. Quell’atteggiamento superficiale ha spazientito persino l’allenatore che, ha dimostrato con ampi gesti la sua insofferenza dinanzi all’impalpabilità dell’attaccante. E, poi, quella strigliata al giovane Luperto dopo il gol di Dzemaili. Un gesto arrogante verso chi in quel momento, avrebbe avuto bisogno soltanto di essere incoraggiato. Per giunta, l’azione era nata proprio da un suo errore”

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