Insulti sessisti e gesti shock  verso l’arbitro donna 

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Increscioso l’episodio accaduto mercoledì a Mestre, e venuto a galla nelle ultime ore: il rettangolo verde di un campo da calcio diventa ancora una volta la vetrina di una maleducazione. L’arbitro donna Giulia Nicastro è stata oggetto di pesanti insulti durante la partita del campionato di categoria Giovanissimi tra Treporti e Miranese. La ragazza, peraltro, è fidanzata di Moreo: l’attaccante del Palermo, peraltro, si è trasferito dal Venezia in Sicilia durante il mercato di gennaio 2018. Contumelie assortite, prima da parte del pubblico – una ventina di genitori – e poi con protagonista uno dei giocatori che si è abbassato i pantaloncini con tanto di gesti eloquenti e mostrando i presunti attributi. Tutto questo, dopo la mancata concessione di un calcio d’angolo.

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INSULTI GRAVI

Scene di invereconda follia, nel veneziano. «Meglio prostituirti che fare l’arbitro», il tenore degli insulti rivolti alla Nicastro, 22 anni. Dalla società di casa, il Treporti, secondo il CdS, nessun intervento: questo accentua ancora di più la gravità dei fatti. Un comunicato ufficiale è stato emesso soltanto a partita abbondantemente terminata. Ma la documentazione dell’accaduto è finita alla Federcalcio di Roma. La sezione Aia di Vicenza ha espresso vicinanza a Giulia, sei mesi dopo che alla collega Sara Semenzin – a Volpago del Montello, vicino a Bassano del Grappa – era finita, suo malgrado, nel mirino per gli stessi motivi (durante la giornata contro la violenza sulle donne, in quel caso).

LA SOLIDARIETA’ DEL PALERMO 

Pronto l’intervento, tramite i canali social, per condannare il brutto episodio da parte del club siciliano. «Il Palermo calcio e la Sporting Network esprimono la propria “solidarietà all’arbitro Giulia Nicastro, fidanzata dell’attaccante rosanero Stefano Moreo”. Così, in una nota, il club di viale del Fante e la società che ne detiene la totalità delle quote, ha sottolineato la propria vicinanza all’arbitro Nicastro, dopo gli insulti e i gesti sessisti che hanno riguardato lo stesso direttore di gara».  

La Redazione

 

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