Ferrara su Koulibaly: “Kalidou? Lo reputo un difensore vero”

L'ex difensore di Napoli e Juventus parla anche della panchina bianconera

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Dopo il Napoli, a quanto pare, può esserci la Juventus: è il destino di molti, da Altafini ad Higuain, e potrebbe coinvolgere anche Maurizio Sarri, che del suo futuro difende ancora poche certezze. Capitò, nel 1994, a Ciro Ferrara. Due scudetti col Napoli di Maradona prima di legare il suo nome alla Juve: «Ho vissuto due realtà il cui approccio alla vittoria e alla sconfitta era completamente differente. Ma entrambe mi hanno arricchito». Ironico e sorridente, Ferrara è stato ospite nella sede del Coni Campania – ieri pomeriggio – come testimone al seminario “Leadership al femminile: le donne sanno vincere!” organizzato dalla Scuola dello Sport con vista sulle prossime Universiadi. Ha raccontato la sua storia, Ferrara, e poi s’è divertito ad indovinare ciò che accadrà a brevissimo al Corriere dello Sport. 

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Sarri alla Juve la sorprenderebbe? «Perché dovrebbe? Tutte le sue squadre vantano una chiara identità di gioco. Anche per questo motivo la Juve sta pensando a lui».

I tifosi del Napoli, nel caso, non ne sarebbero felicissimi. «Ma Sarri è un allenatore, questo è il suo mestiere e, tra l’altro, lo fa benissimo. Non mi sembrerebbe una cosa scandalosa il suo eventuale passaggio alla Juventus».

Si parla anche di Guardiola. «È il profilo che mi intriga più di tutti, anche perché non ha mai allenato in Italia. Ma sta bene al Manchester City e credo voglia restarci anche il prossimo anno».

Sarri e Guardiola, che amano il bel calcio, sono indizi di svolta per la Juve? «Non penso si soffermino troppo sul gioco. Conosco l’ambiente, so che l’unica volontà resta sempre la stessa: la vittoria».

La Juve e le altre cambieranno allenatore, il Napoli no. Sarà un vantaggio? «Probabilmente sì, ma aspettiamo il campo. In teoria, chi cambia impiega più tempo per la costruzione della nuova squadra. In pratica, la Juve dopo Conte ha ingaggiato Allegri ed ha ricominciato subito a vincere».

Ancelotti ha fatto ciò che si aspettava? «Per me ha lavorato benissimo, ma non dimentico le critiche che ha ricevuto. Ne ho lette tante, troppe, e mi lasciavano sorpreso. Nei giudizi ci vorrebbe sempre maggior equilibrio».

Il mercato aiuterà il Napoli a ridurre il gap con la Juve? «Tra le due squadre c’è ancora troppa distanza, eppure De Laurentiis, spesso criticato, andrebbe semplicemente elogiato. Il Napoli è tra le poche società non indebitate che riesce a conquistare stabilmente un posto in Europa. I tifosi vogliono vincere, ovvio sia così, ma il futuro è questo: mantenere i conti in ordine».

Insigne ha sofferto le recenti critiche. «Anche io, con Ranieri, da capitano, ho vissuto un anno difficile. So cos’ha provato. È come se i tifosi, dai napoletani, non accettassero periodi difficili che tutti, anche i campioni affermati, possono attraversare. Per i tifosi se non giochi bene non dimostri il tuo amore per la maglia. Non è così».

Il capitano di ieri cosa dice al capitano di oggi? «Non so cosa abbia in mente per il suo futuro, intanto gli dico di continuare a comportarsi da professionista e ignorare le critiche, anche se fanno male. Ma Lorenzo, che conosco da tanto tempo, ha spalle larghe e grande carattere. In questi anni ha condiviso lo spogliatoio con giocatori che hanno vinto tutto, come Reina e Albiol, ed è già in grado trasmettere il suo carisma ai compagni».

Koulibaly è una costante sorpresa o cos’altro? «Semplicemente uno dei difensori più forti al mondo. Non gli manca nulla: ha forza fisica, intelligenza, velocità, senso della posizione. È uno dei pochi centrali, anche grazie alla presenza di Albiol, che può permettersi di giocare in un reparto non per forza allineato alla perfezione. Le squadre forti accettano il duello individuale, è lì che si riconosce il difensore vero: Koulibaly lo è». 

La Redazione

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