Gerardo Santorelli, colui che ha scoperto Gianluca Gaetano, si racconta ai microfoni die giornalisti parlando di Gianluca come se fosse un figlio: “Eravamo a casa alla tv ed abbiamo gioito al suo ingresso. Ma ce l’aspettavamo, questo esordio era nell’aria da tempo. Quando è arrivato da noi era veramente un bambino. Siamo nati come società Asd Future Boys nel 1987, ne abbiamo visti tanti di tesserati. Sia Gianluca che il fratello Felice (più grande di lui ndr) sono arrivati da noi bambini. Gianluca aveva 5 anni, ma già si intuiva tutto l’amore per il calcio. È cresciuto con noi e con il nostro staff che ringrazio per quanto fatto in questi anni di lavoro. Era un furbo, gli piaceva stare a guardare quelli più grandi quando finiva allenamento ed era un piacere farlo giocare anche con loro. Il Napoli mi conosceva già e conosceva già la nostra società quando venne a prendere Gaetano, avevano avuto Felice nelle loro giovanili ed avevano capito da tempo le sue qualità e dove poteva arrivare. Non sono in grado di dare consigli in situazioni del genere, ci sono persone sicuramente più adatte di me. È ancora giovanissimo, me lo ricordo abituato a giocare in tutti i ruoli perché amava essere il leader di ogni squadra e non voleva mai perdere. Giocava anche in porta pur di non perdere, ed era bravo anche lì. Può arrivare lontanissimo perché ha la serietà giusta ed una famiglia compatta alle spalle che gli sta vicino sempre. Se non fosse stato capace di avere questa umiltà oggi non sarebbe arrivato ad esordire in Serie A. Ci sono persone perbene che l’hanno guidato bene, noi abbiamo saputo farlo crescere ed è per noi una bellissima soddisfazione. Avere a che fare coi giovani calciatori oggi non è facile, ci si distrae troppo e crescono tutti molto più lentamente. Se solo ci divertissimo in campo, cresceremmo tutti di più. Ma serve pazienza e i risultati arriveranno”.
A cura di Emilio Quintieri