Gabriele: “Sudditanza psicologica? E’ insita negli esseri umani…”

Queste le parole dell'ex arbitro e attuale Dirigente Accompagnatore del Frosinone a Radio CRC

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E’ intervenuto ai microfoni di Radio CRC, nel corso della trasmissione “Un Calcio Alla Radio”, l’ex arbitro e attuale Dirigente Accompagnatore del Frosinone Marco Gabriele: Mi sono dimesso dall’AIA perché gli arbitri vanno resi uomini liberi e per renderli liberi vanno fatti andare in sala stampa dopo la partita: ma questo non succede. Non ho seguito dall’interno la vicenda Gavillucci, ma dall’esterno, in base a quello che è successo, sicuramente c’è qualcosa che mi fa riflettere. Quando arbitravo, nessuno ci diceva i voti che prendevamo, ma era tutto molto oggettivo. Aggiungerei anche una cosa: il 90% degli arbitri che partono dalla C.A.N. C smette di lavorare per vivere solo con lo stipendio da arbitro. E questo è un grande errore. Io sono un agente in attività finanziaria e non ho mai lasciato il mio incarico. Un arbitro che smette a 45 anni, se ha lasciato il proprio lavoro, come pensa di vivere? Ho moltissime amicizie, ma non con Moggi. La giustizia italiana è lenta ma arriva al punto. Calciopoli? Il calcio è un mondo in cui c’è millantato credito. I personaggi che girano in questo mondo hanno poca capacità professionale, cercano solo di screditare gli altri. Non ho arbitrato molte volte il Napoli ma ricordo un Napoli-Catania: entrare in quel San Paolo con 50000 persone fu un’emozione unica. Quando si arriva a grandi livelli, ogni arbitro fa il proprio meglio perché ciò lo porta a non essere contestabile. Orsato, in merito all’anno scorso, sarebbe stato sicuramente più felice se non avesse commesso quell’errore. La mia peggior partita? Ricordo che diedi un rigore in Serie B ma il fallo era avvenuto fuori dall’area. VAR? Dovrebbe avere un’applicazione diversa da quella che ha. E’ un’ottima soluzione per ridurre gli errori però il protocollo VAR parla di correzioni di errori gravi: mi sembra che la stiano usando troppo eccessivamente. Ad esempio, il rigore in Napoli-Cagliari, è un rigore così minimo che la VAR non sarebbe dovuta intervenire. Sudditanza psicologica? E’ insita negli esseri umani. Oggi gli arbitri vogliono arbitrare partite minori in modo da non avere problemi a livello mediatico. Il mio arbitro preferito? Rocchi”. 

Factory della Comunicazione

A cura di Emilio Quintieri

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