Allo stadio San Paolo vanno meno tifosi, in conflitto con de Laurentiis. Ma il calo si fa sentire solo nelle casse del patron del Napoli, perché il tifo fuori dall’ovale di cemento di piazzale Tecchio è sempre lo stesso. La prova è scientifica, registrata dai sismografi sparsi dai Campi Flegrei al Vesuvio che sorvegliano i nostri vulcani.
Un esempio? L’indimenticabile gol di Koulibaly allo Stadium di Torino contro la Juventus di un anno fa, che come un sussulto si è propagato dalle case di tutti i napoletani, è stato registrato dalle stazioni sismiche dell’Osservatorio Vesuviano. In tanti ricorderanno prima del calcio d’inizio del match di Champions League, Napoli-Paris Saint Germain del 6 novembre 2018, quando i tifosi urlarono all’unisono «The Champions», il finale dell’inno della competizione calcistica europea.
Un grido che dagli spalti del San Paolo di Fuorigrotta ha fatto vibrare tutta l’area occidentale di Napoli, proprio come un terremoto
Un mese prima un episodio analogo per il gol di Insigne al 90esimo contro il Liverpool, oggi finalista di Champions League. Una vibrazione che scientificamente è stata denominata «footballquake», ma che è applicata anche ai concerti: quello di Salmo del 14 marzo scorso al Palapartenope ha scosso vetri, porte e lampadari da Agnano fino alla Galleria Laziale.
Fonte: Il Mattino