Aurelio De Laurentiis ha partecipato all’incontro di Madrid organizzato dall’European Leagues, riunione voluta da patron della Liga Javer Tebas per far fronte contro la Superlega che entrerebbe in vigore nel 2024 (con posti fissi e promozioni e retrocessioni diverse da quelle attuali). La formula piace alle big europee mentre gli altri club sono contrari, infatti delle 32 partecipanti ben 24 posti verrebbero assegnati dai piazzamenti in Champions League e non da quelli del campionato. E questo scatena le ire della piccole squadre che vedrebbero impossibile raggiungere la qualificazione a quella che, secondo lor, diventerebbe una manifestazione a numero chiuso. All’incontro di Madrid sono stati invitati 220 club di 30 paesi diversi in anticipo sulla riunione dell’UEFA che dovrà discutere l’applicazione del nuovo format per il triennio 2024/2027.
LA PROPOSTA DI ADL
Ad Aurelio De Laurentiis non piace la Superlega. Il numero uno azzurro vorrebbe abolire Champions ed Europa League per formare un unico torneo da 80 squadre. Con la partecipazione delle prime 7 squadre di Inghilterra, Germania, Spagna, Italia, Francia e le prime 4 di Portogallo, Olanda, Svezia, Belgio e tutti gli altri campionati. Giocando martedì, mercoledì e giovedì mantenendo invariati i campionati. Inoltre il 5% del fatturato andrebbe all’UEFA per usufruire dei propri professionisti che lavorerebbero all’organizzazione dei tornei.
PARLA ANCHE CAIRO
Il Presidente del Torino Urbano Cairo è preoccupato dalla possibile nascita della Sueprlega. Ecco le sue parole: “Preoccupa questa Superlega per ricchi eletti dal Signore, è un po’ contro il principio dello sport secondo cui chi è bravo e fa bene le cose può emergere. Con questo fantomatico progetto, poi diventa difficile scardinare il meccanismo a inviti, nemmeno fosse una cena di gala”.
LA POSIZIONE DELL’AIC
Anche il Presidente dell’AIC Damiano Tommasi ha dato il suo parere negativo alla Superlega: “I criteri d’accesso devono rimanere legati ai campionati nazionali. Non bisogna togliere il sale dalle competizioni. Le wild card non devono esistere a discapito della meritocrazia. Il concetto di giocare più partite di alto livello è condiviso da molti, in primis dai calciatori. Serve però fare attenzione alla salute dei giocatori e sulla distribuzione delle risorse. Non vogliamo che le nuove coppe tolgano spazio ai tornei nazionali e amplino il gap già esistente tra le squadre”.
A cura di Emilio Quintieri