Ottavio Bianchi ripercorre quel Napoli-Juve del 1989, che consentì al Napoli di alimentare il sogno europeo, ricordando le parole che Luciano Moggi usò nello spogliatoi: “Attenzione le partite durano 180 minuti, i primi 90 li abbiamo persi e male, i secondo li dobbiamo vincere. E se non vinciamo vi faccio il mazzo come un secchio...”.
Poi l’ex tecnico azzurro parla dell’attuale allenatore del Napoli Ancelotti: “Carlo non è uno che sostanzialmente aggredisce o intimorisce i suoi uomini: prende tutti per il modo migliore per portare avanti il suo progetto. In questo siamo diversi: peraltro non li minacciavo… Usavo le parole di Don Camillo. Se il Napoli mette il cuore e il carattere può schiantare l’Arsenal al San Paolo. Vedo spesso gli inglesi giocare, lontano dall’Emirates hanno frequentemente rimediato brutte figure. Ma a patto che non scenda in campo il Napoli che ho visto con il Chievo: avrà pure vinto ma con quell’andamento lento al massimo ci canta il ritornello con Tullio De Piscopo, ma certo non le suona all’Arsenal. Questa coppa per il Napoli è una cosa importante, fondamentale per poter dare un giudizio positivo a questa stagione: troppo presto fuori dai giochi scudetto, l’eliminazione dalla Champions. È un trofeo che serve al pubblico di Napoli che non vede l’ora di tornare a poter dire di essere primo. Come lo era in quegli anni”.
A cura di Emilio Quintieri