CdS Campania – “NAPOLI C’E’ ed anche RAUL”. Meno due alla notte della “remuntada”
Per fare la storia, attraverso la rivoluzione, possono bastare anche undici uomini: e bisogna sceglierli adesso, scrutando dentro ognuno di loro, intuendone la freschezza, la leggerezza, persino quel pizzico di incoscienza che può aiutare a tuffarsi nelle tenebre, consapevoli che ci sia il rischio di un «agguato». E’ una questione di testa, chiaramente anche di gambe ma necessariamente di cuore e Ancelotti sa come gestire: al suo segnale il Napoli dovrà scatenare l’inferno. Undici leoni, o anche gladiatori, per cominciare, poi si vedrà, dipenderà dalla partita, dalla sua evoluzione, dalle esigenze di un copione che va modellato seguendo le varie fasi: però c’è una squadra, conviene ricordarlo, che ha già espresso la propria statura, l’ha fatto e con un’autorevolezza regale, contro il Liverpool e con il Psg e proprio nel momento in cui Napoli, persa nel fantastico ricordo della Grande Bellezza, sospettava che non ci fosse un domani. Invece quella è stata la posa della prima pietra di un altro ciclo, che ora rimane sospeso per questa notte sublime e perfida, come solo lo sport: dentro o fuori e poi saranno stati d’animo, giudizi, persino sentenze. E’ tornato Albiol, il carisma non è un virus ma semmai può aiutare; è riemerso dalle brume Ghoulam, a Verona; ma Ancelotti sa che può sporgersi, osare – e con giudizio – perché il talento abbonda e pure la faccia tosta degli Insigne e dei Milik, dei Mertens e degli Zielinski o, e lo hanno dimostrato, dei Fabian Ruiz e degli Younes, di chi adesso insegue se stesso, quel tempo perduto e un sogno in una notte di stelle. Fonte: CdS