Il Napoli ha smesso di giocare, persa testa e campionato

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Giocare di squadra: però entrando nel San Paolo, quando sarà necessario, lasciandosi alle spalle quel ricordo pallido di Londra. E poi convincersi ch’è finita solo quando è finita: perché è pieno il calcio di clamorose rimonte ed epici trionfi. Ma la storia va riscritta, eventualmente, convincendosi di se stesso, del proprio calcio, del palleggio, delle coperture, delle fasi di scivolamento, forse di qualche rattoppo qua e là e di minimi accorgimenti che suonino come innovazioni. Il Napoli ha smesso di giocare un calcio abbagliante e affascinante con la Sampdoria e da quando è uscito dal campionato – dopo i pareggi con Fiorentina e Torino – ha governato se stesso, in scioltezza, lasciando che fossero gli automatismi a guidarlo e non a indirizzare la propria idea.
Ha finito per ritrovarsi, sembrerebbe, poco “allenato”, si è concesso di perdersi nei pensieri dell’Arsenal, ha dovuto rinunciare al carisma di Albiol – che è rientrato ieri sera in Italia – e che magari può fare in tempo a trasmettere nello spogliatoio come si ricostruisca in fretta una mentalità vincente. Fonte: Cds

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