Insigne: “Non dobbiamo piangerci addosso ma rialzarci subito”

Insigne spiega il motivo del suo errore sotto porta nel finale di primo tempo

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«Faremo un’analisi della gara ma non è finita. Al San Paolo possiamo ribaltare e qualificarci»

Ma quello non è il Napoli e non gli somiglia neppure da lontano: ha un’espressione vuota, che sa di poco di calcio, e nervi sfilacciati, che non sostengono reazioni. Ma questa è una notte terribile, e per fortuna che ci ha pensato Meret, altrimenti sarebbe stato un incubo, secondo il CdS, da attraversare per una settimana intera, con una condanna all’orizzonte, mentre adesso, laggiù, al san Paolo, c’è ancora una speranza nella quale Insigne si tuffa di prepotenza, sperando che spunti una parabola, una tackle, una veronica o una prodezza. Che riemerga il Napoli sparito (quasi) per una notte intera, quella dell’Emirates: ora le resta il san Paolo e altrimenti il buio… 

 Difficile ma non impossibile, Insigne…Si può dire che ci siano ancora possibilità? «Non dobbiamo piangerci addosso ma rialzarci subito. Io sto ancora pensando al mio errore, quello alla fine del primo tempo, che poteva indirizzare diversamente la partita, dando una mano per l’approccio migliore nella ripresa. Ma devo dimenticarlo e lanciarmi già sulla partita di giovedì prossimo».

Come è andata? «Ci sono arrivato con il passo lungo e non sono riuscito a coordinarmi come avrei dovuto. Ma adesso va fatto altro: concentrazione e analisi della partita, compresi, ovviamente, gli errori. C’è una nuova partita, quella che giocheremo al San Paolo dinnanzi ai nostri tifosi e in uno stadio che ci appartiene».

E’ stata dura, anzi durissima, avete sofferto e subito.
«Ma nonostante tutto ciò siamo stati in grado di costruire una serie di occasioni, saranno state un paio ma erano rilevanti, che avrebbero rincuorato».

Voi tanti errori, in ogni zona del campo, alcuni decisivi nelle uscite, e l’Arsenal un bel palleggio pulito, tanto pressing. «E direi che loro ci hanno aggiunto anche tanta precisione e anche tantissima qualità. Hanno sbagliato assai meno di noi e penso che poi alla distanza questo abbia contribuito a fare la differenza. Ma abbiamo giocato soltanto i primi novanta minuti e adesso ce ne sono altri novanta, stavolta in casa nostra: abbiamo tanta rabbia dentro e anche la consapevolezza di avere possibilità che non vogliamo ignorare».

Una serata insolita, strana, quasi singolare nel suo sviluppo. «Non abbiamo fatto la partita che volevamo e non è stata una prestazione che ha ribadito il nostro calcio. L’avevamo preparata diversamente per tentare di metterli in difficoltà e non ci siamo riusciti soprattutto perché ci sono stati vari disimpegni inadeguati, favoriti dalla loro pressione».

Due a zero sa di opzione per l’Arsenal. «Assolutamente no. I margini ci sono, non è finita, assolutamente. Ripenso alla mia palla-gol, a quella di Zielinski nella ripresa, a qualche fase della gara in cui siamo stati capaci di fargli del male. Per me si può ribaltare ma bisogna crederci tutti quanti insieme, noi e il san Paolo, dal quale siamo convinti otterremo l’aiuto che serve. Saremo attenti, concentrati, saremo tutto quello che ci vorrà per farcela. E non è un modo di dire».

La Redazione

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