Walter Schachner (Ex Avellino): “Vi spiego perchè l’Europa League sarà dal Napoli”
Walter Schachner, 62 anni, oggi opinionista tv in Austria poteva essere il primo austriaco della storia del Napoli, ma il destino non lo ha permesso. «Eppure Ferlaino penso mi volesse, abbiamo chiacchierato diverse volte con il Napoli, peccato».
Negli anni 80 ha contribuito alle fortune dell’Avellino, che arrivò allo storico ottavo posto in serie A.
Che rimpianto rappresenta il Napoli nella sua carriera?
«Enorme, quella era una squadra che vinceva gli scudetti, avrei potuto essere sul trono con Maradona. Non riuscimmo mai a concretizzare quel trasferimento, ma da parte mia c’era una disponibilità totale. Vivevo a Salerno e mi allenavo ad Avellino, dove ho trovato un calore umano straordinario. La gente mi vuole ancora bene da quelle parti, una sensazione bellissima».
Quel Napoli di Maradona ha vinto, questo di Ancelotti può farlo?
«Senza dubbio alcuno. Se quel Napoli vinse la Coppa Uefa, questo può vincere l’Europa League. Dopo averlo visto anche contro il Salisburgo, per me è la squadra più pronta al successo in questa competizione, anche più di Chelsea ed Arsenal».
Le inglesi sono infarcite di campioni, le spagnole sono sempre competitive in Europa.
«Ma il Napoli, oggi, è uno dei principali club europei: è uscito dalla Champions solo per una questione di differenza reti nel girone con Psg e Liverpool. Giocarsela alla pari contro corazzate del genere è sintomo di grandissima forza. Ed è una forza che nasce dalla stabilità: il Napoli è da anni secondo alle spalle della Juventus, questo è l’elemento in più rispetto a tutte le altre protagoniste di questa Europa League. Sono certo che il Napoli è la società che ha più chance di vincere la competizione. E poi con Ancelotti ha acquisito ancora più spessore psicologico per affrontare certe sfide».
Negli anni 80 con Ancelotti vi siete incrociati spesso.
«Ed era sempre un gran signore in campo, oltre ad essere un centrocampista fortissimo. Non sbagliava un movimento o un passaggio e come allenatore è ancora più bravo. Stiamo parlando di un top assoluto a livello mondiale, basta guardare il suo palmares da tecnico. Gli manca solo vincere qualcosa con la nazionale italiana: potrebbe farlo dopo aver conquistato trofei con il Napoli».
Dopo il ko dell’andata, il Salisburgo è spacciato?
«Guai a sottovalutare il Salisburgo. All’andata mi è piaciuta la squadra di Rose. La differenza tecnica in campo era troppo evidente, poi in trasferta è tutto più complicato. Il Napoli, però, non deve dimenticare che il Salisburgo ha fatto 4 gol in casa prima alla Lazio, poi al Bruges a distanza di pochi mesi, sempre in Europa League. Il Napoli, però, ha giocatori straordinari che possono sempre far gol. Se il Napoli segna uno o due reti, la gara finisce in quel momento. Il Salisburgo è squadra che si trasforma in Europa, sfoderando grandissime gare. Nel campionato austriaco le basta il minimo sforzo per vincere scudetti a ripetizione».
Garics ed Hoffer sono gli unici due austriaci della storia del Napoli e non hanno lasciato un gran ricordo. Lainer, il terzino del Salisburgo, potrebbe fare meglio?
«Ha il cuore giusto per fare meglio. È un calciatore valido per il Napoli, non bisogna lasciarsi ingannare dalla gara d’andata. In una squadra complessivamente inferiore come il Salisburgo, non è riuscito a mettersi in mostra per quelle che sono le sue doti. Ma sono convinto che possa essere un valore aggiunto anche per un grande club come il Napoli».Fonte: Il Mattino