Non solo calcio, Alex Meret studia nella pace di Pozzuoli

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C’è chi nasce con la camicia e chi con i guanti e non si fa fatica, andando a rileggere le cartelle cliniche dell’ultimo triennio, cosa sia toccato in dote ad Alex Meret: il resto lo ha fatto da solo, con la famiglia e con Alessandro Nista, il preparatore dei portieri che lo svezzò a Udine e che nell’estate scorsa, a un certo punto, sentì un brivido percorrergli la schiena, perché De Laurentiis lo stava trascinando in un vortice emozionale. «Ma Meret è così bravo come dicono». C’erano venticinque milioni di euro e di motivi per i quali dover rispondere «sì, è un fenomeno», e quando si diffusero le prime leggende metropolitane, il Napoli se lo è coccolato e la mamma, il papà e Debora, la fidanzata, non l’hanno mai mollato, nel villino di Pozzuoli che rappresenta il rifugio per la propria normalità e per concedersi qualche ora di studio, tra un allenamento e l’altro, perché i bravi figli inseguono pure la laurea in Scienze Motorie. Fonte: CdS

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