Ciccio Marolda: “Napoli/Juventus, il senso…Manca qualcosa o qualcuno”

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Alla ricerca di un senso perduto, alla ricerca di qualcuno che un senso lo sappia dare. Come si fece in passato…L’opinione di Ciccio Marolda sul CdS:

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“Quattro parole che hanno avuto sempre un significato intenso. Un contenuto impetuoso. E che ancora oggi raccolgono attese al di là d’ogni ragione. Passione, ovvio, ma non solo. Perché la Juve è la Juve e perché in questi anni d’oscuramento del calcio di Milano è stato proprio il Napoli a caricarsi dell’ammaliante responsabilità d’essere ufficialmente l’anti-Juve. Già, ma con tredici punti di distacco tutto questo quanto vale? Il fascino della prossima partita a Fuorigrotta può essere lo stesso degli ultimi tempi? No, non prendiamoci in giro: non può essere lo stesso. Pesa e come, infatti, quel distacco enorme. Incolmabile. Per certi versi ingiusto e per altri invece no. E così, chi l’avrebbe mai detto, la partita più attesa diventa una partita senza senso. Da vivere quasi con fastidio. Come una volta, da giocare per la gloria e basta, cosa che al tifo azzurro non dà più soddisfazione. Infatti, non c’è attesa a Napoli. Tra la gente non c’è l’emozione di tant’altre volte. Succede, quando c’è troppa differenza di valori e di denaro in campo e fuori. E allora, se è vero che tutto questo ammazza il campionato, se è vero che gli ruba ogni interesse, che per gli altri non c’è spazio, il Napoli secondo e inevitabilmente rassegnato al secondo posto per quel che gli riguarda una domanda deve farsela per forza: è stato fatto tutto quello che si poteva fare per abbattere questa dittatura? E se è stato fatto e non è bastato, da dove riprendere il discorso? Per carità, niente processi. Nessuna caccia all’assassino. Quel che è stato è stato e, oltretutto, sino ad oggi il conto economico e sportivo non è per nulla deludente. Ma per assestare un colpo al gap con la Juventus, il Napoli una mossa se la deve dare. E in tutte le sue componenti, si capisce: dal club allo staff che fa mercato; dai cacciatori di nuove risorse (merchandising soprattutto) ai giovanotti in campo; dal pubblico del San Paolo che non può venir meno al suo impegno di passione a chi a quel pubblico deve però assicurare domeniche prestigiose e comode. Perché se la Juve sta lassù e ci sta da tanto tempo, non è certo perché funziona una sola cosa e basta. Già: e se al Napoli mancasse proprio qualcuno capace di organizzare tutto quanto, di tenere assieme tutte le anime del club e della squadra? Del resto, non è forse vero che trent’anni e passa fa, il Napoli ebbe bisogno di Allodi per vincere il suo primo tricolore?” 

 

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