Carlo Ancelotti: “Il San Paolo? Stadio scomodo e da tifoso non avrei voglia di andarci”

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Oggi non ci sarà la consueta conferenza stampa di Carlo Ancelotti, soprattutto nei post gara delle competizioni europee, il mister rilascia un’interessante intervista a “il Napolista” del direttore Massimiliano Gallo“Il presidente De Laurentiis nel contratto ha scritto che mi farà un regalo, farmi conoscere De Niro…”.

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Cos’è cambiato in Ancelotti? “È cambiato che non sono più rigido, sono elastico. Rimango rigido nei principi che sono legati all’organizzazione di squadra, al movimento senza palla, alla velocità del gioco, a una difesa aggressiva. Sono però diventato elastico nell’applicazione di questi principi che rimangono rigidi. Penso che il possesso palla è importante per aver il controllo di gioco, ma dev’essere finalizzato. Basta guardare com’è il cambiamento il ruolo del portiere. Oggi gioca con la squadra. Le statistiche dicono che i giocatori che toccano più la palla sono i due difensori centrali e il portiere. Per me c’è qualcosa che non quadra. Fare un possesso palla basso è naturalmente più facile, più semplice, ma è poco efficace. Sai quante volte una squadra riesce a fare gol dopo più di venti passaggi? In un anno può capitare due volte. Un gol lo fai dopo cinque sei sette passaggi. Credo che ne abbiamo segnato uno dopo venti passaggi ma sarà capitato una volta. Se c’è la possibilità di uscire da dietro con la palla, tanto meglio. Ma se c’è il rischio di uscire da dietro, meglio lasciar perdere. Mercoledì sera quante volte l’Atletico Madrid ha giocato con la palla da dietro? Te lo dico io: mai. Certo è anche una questione di qualità. Non ha difensori adatti a questo tipo di gioco, probabilmente non ha un portiere adatto a questo tipo di gioco, e allora cosa fa? Sfrutta le caratteristiche dei calciatori che ha a disposizione. L’Atletico Madrid non gioca male, ti fa giocar male. Non ti fa giocare come tu vorresti. Per tanti motivi. Innanzitutto perché sono molto ben organizzati. Ma anche per la loro struttura psicologica. Sono molto aggressivi in tutte le situazioni. Anche con l’arbitro. Nel tempo, sono migliorati. Adesso giocano più a calcio, anche se giocano un calcio che possiamo definire diverso dalla normalità. Cercano molto la sostanza e poco l’estetica. E’ un calcio che mi piace. Io credo che alla fine la qualità del gioco paga sempre, però la qualità del gioco deve essere supportata da tanti altri valori altrettanto importanti che sono la determinazione, la cattiveria in certe circostanze, la personalità, la responsabilità che uno si deve prendere. Quella che voi a Napoli chiamate cazzimma. Mi piacerebbe un Napoli così.

Sull’identità: “Il Napoli è una squadra che ha una chiara identità. Quando abbiamo perso l’identità sul campo, quando abbiamo perso questa chiarezza, ci siamo un po’ smarriti. Molto di meno adesso e molto di più nella parte iniziale del campionato. Adesso, obiettivamente, partite sbagliate nell’ultimo periodo ce ne son state poche. Sicuramente Milano”.

Cosa manca al Napoli? “Io credo che sia soprattutto una questione mentale, di esperienza. Ci sono alcuni giocatori più giovani che devono crescere, devono maturare. Alcuni sono arrivati quest’anno come Meret e Fabian Ruiz. Ma penso anche a Zielinski, allo stesso Milik. Devono arrivare al livello di affidabilità e continuità che hanno Koulibaly, Allan, Albiol, Callejon. Si deve riuscire a portare questo gruppo di giovani ad avere la stessa continuità dei più esperti”.

Sull’Europa League: “La responsabilità di vincere nasce dal fatto che questa squadra negli ultimi anni è arrivata molto vicina alla vittoria. A un passo dallo scudetto l’anno scorso e questo diventa un po’ frustrante. Però non bisogna perdere la fiducia. Rimango dell’idea che questa squadra è molto vicina a vincere”.

Sul San Paolo: “Ci piacerebbe avere più tifosi allo stadio. Forse avremmo avuto qualche punto in più, anche se obiettivamente non è che avremmo potuto farne tanti di più. Avremmo potuto battere Torino e Chievo. Ci sta che in un anno qualche partita in casa non riesci a vincerla. Persino la Juve ha fatto due pareggi in casa. C’è anche da dire che lo stadio è quello che è. Obiettivamente, se io fossi un tifoso del Napoli, non mi verrebbe tanta voglia di andarci. È scomodo per una serie di motivi”.

La Redazione

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