Napoli, Baronio:”Non basta una maglia, serve quello che c’è sotto la maglia: il cuore” (video)

Ecco la lunga intervista concessa dal tecnico della Primavera azzurra Baronio

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Tutto Baronio ai microfoni della SSC Napoli:

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Ho avuto un’accoglienza bellissima da parte di tutti, ho a disposizione uno staff competente che mi ha fatto sentire subito a casa dal magazziniere al mio responsabile Gianluca Grava. Ci alleniamo e giochiamo a Frattamaggiore che è un centro che ci permette di stare bene e fare bene, per un allenatore la serenità dentro e fuori dal campo è importante. La qualità di questo gruppo è che si sta mettendo a disposizione in tutto, quindi sintomo di intelligenza, riescono a stare a quello che io chiedo anche se so di essere a volte molto pressante ma questo è il mio lavoro. Si mettono a disposizione e questo è già un gran passo in avanti e indice che loro vogliono apprendere e crescere, quando loro stanno alle regole e riescono a fare un po’ tutto quello che io gli chiedo questo fa capire che sono sulla strada giusta. Mi piace conoscere ognuno di loro dalla famiglia che hanno, dove provengono, dalle difficoltà che magari hanno anche in famiglia. Perché il ragazzo porta in campo anche i problemi che ha fuori dal campo, per questo a me piace conoscere i ragazzi a 360 gradi. Io penso che in questo momento sia fondamentale educarli, noi siamo oltre che degli allenatori degli educatori. Io dico sempre che quando i ragazzi stanno con me in campo io sono per loro come un genitore oltre che un allenatore, i loro genitori si devono fidare di me perché mi baso molto sull’educazione e il comportamento poi è ovvio che sul campo io gli debba insegnare il gesto tecnico la parte tattica, fisica e atletica. Però io penso che quando c’è il rispetto delle regole, il rispetto del compagno, il rispetto di chi ti sta allenando già si è a buon punto. Lavoro molto sull’attenzione e sul comportamento a livello mentale, perché la qualità fisica e tecnica conta ma la qualità mentale conta molto di più. Si lavora sul dire chiaramente come stanno le cose perché noi siamo qua per allenarli a livello tecnico e fisico ma siamo qua per fargli capire che non basta una maglia per renderli calciatori, serve quello che sta sotto la maglia quindi il cuore, la persona, l’uomo. Io dico sempre che campione del mondo non è diventato solo Andrea Pirlo ma anche Simone Perrotta, Gennaro Gattuso che hanno totalmente qualità diverse da Pirlo ma la qualità mentale è la stessa. Devono capire che probabilmente non faranno il calciatore e quando toglieranno la maglietta perché non ci sono riusciti, per tanti motivi, se di base c’è l’uomo e la persona potranno fare altro nella vita perché non esiste solo questo lavoro. Finché un allenatore parla chiaro ed è diretto con i suoi ragazzi, e loro non si sentono presi in giro, possono darti sicuramente qualcosa di più”.

Fonte: SSC NAPOLI

 

A cura di Emilio Quintieri

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