Sembrava una provocazione nata, così, per caso: ci sono una miriade di gruppi su Facebook che ogni ora discutono sul Napoli e lo fanno con posizioni diverse. Ma, ad oggi davvero in città si discute se disertare in massa in San Paolo il prossimo 3 marzo. “Entra nella storia, 5 continenti, 178 paesi collegati, 1,5 miliardi di spettatori, ma i napoletani dicono no al match, disertano lo stadio. Vuoto! Il San Paolo dice no alla Juve”: questo lo slogan della protesta che sta accrescendo rapidamente i suoi consensi. Quasi certamente, va detto, ci sarà solo qualche vuoto in più del previsto, non sarà un effetto scenico straordinario nella gara contro CR7 & co., storicamente la più sentita della stagione.
Ma, quello che appariva come un paradosso, sta prendendo piede come tema di dibattito. Alle spalle di questa iniziativa c’è il gruppo #juveout che per entrare a far parte della propria comunità virtuale pone domande: “Saresti disposto ad invitare in questo gruppo tutti i tuoi amici non juventini? Pensi ci sia un’altra Calciopoli? Come sarebbe un campionato senza la Juve?”.
Ovvio che l‘intento di “Napoli-Juventus vuoto” è un movimento di protesta che nasce, soprattutto dall’arbitraggio di Inter-Juve dello scorso anno e che ritiene ancora non sanata la frattura per quella gara che ha condizionato in modo determinante l’esito della stagione 2017-2018: e diversi sono anche gli articoli che proliferano con titoli come: “I tifosi del Napoli disertano il San Paolo perché la Serie A è truccata” o sotto forma di prime pagine di Gazzetta taroccate ad arte per il proprio scopo. Non c’è solo la Juve nel mirino degli organizzatori della protesta: anche la FIGC e quelli che sono ritenuti gli altri poteri forti vengono visti come obiettivo centrale.
La Redazione