Napoli/Torino: saranno circa in ventimila al San Paolo. Vero, torna Mazzarri che è stato il tecnico azzurro del rilancio, della prima qualificazione in Champions e del primo trofeo conquistato nell’era De Laurentiis, ma non basta. Neppure il ritorno con lo Zurigo promette una grande cornice di pubblico: bisognerà attendere il 3 marzo per la sfida con la Juventus e magari l’ottavo d’Europa League per rivedere il pienone al San Paolo. In casa, gli azzurri hanno lo stesso passo dei bianconeri. La distanza con la squadra di Allegri è tutta in trasferta. Ancelotti è tentato dal turnover, ma non è che abbia grandi alternative. È pieno di infortunati e di uomini non in perfetta condizione. Ma è probabile, molto, che le rotazioni vere e proprie ci saranno giovedì prossimo nel ritorno con gli svizzeri. Carletto non vuole mandare segnali sbagliati alla squadra: il campionato non va snobbato, impensabile pensare adesso alle notti europee. Il tecnico piace a De Laurentiis perché ha un controllo gelido delle emozioni e mantiene una spietata lucidità di analisi anche nel fuoco. Distacco e polso fermo. E ieri ancora una volta ha deciso di non tenere la squadra in ritiro.
Fonte: Il Mattino