Uno dei 4 punti del flop – La difesa, dopo Albiol e KK c’è il vuoto!

Maksimovic non ha sfruttato l'assenza di Albiol

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Sono cinque i gol subiti in più dal Napoli rispetto alle prime 21 giornate del campionato scorso. Una differenza sensibile rispetto alla stagione con Sarri in panchina. Un dato che si spiega anche e soprattutto attraverso una diversa impostazione tattica. Ogni calciatore aveva inserito come un chip sotto la pelle: il movimento delle tre linee nel 4-3-3 era standardizzato e tipizzato. Senza guardare al tipo di avversario e a come stesse in campo, il Napoli difendeva con tutti i suoi effettivi a seconda della situazione di gioco nella quale si trovava. Ad esempio, situazione di palla scoperta o di palla coperta, attacco sulla fascia o ricerca della profondità: al netto del modulo o della forza dell’avversario, c’erano quelle letture e quel modo di chiudere. Il corto circuito è attribuibile proprio a questo aspetto: Ancelotti ha bisogno di far ruotare i suoi effettivi nella sua idea di calcio, non può impostare un chip predefinito per un modo di stare in campo predefinito. Allora, si attua un meccanismo di letture individuali: il singolo calciatore del Napoli deve adattare il suo modo di difendere a seconda del sistema di gioco avversario, delle qualità dell’avversario, dei principi di gioco con i quali l’avversario decide di affrontare la partita. Un’elasticità mentale adatta, soprattutto, ai grandi calciatori, quelli anche dotati di una struttura fisica importante. Le difficoltà, per esempio, palesate da Maksmovic sono di questa natura: adattarsi al meccanismo che i grandi club hanno di difendere non è semplice. Soprattutto se anche altri compagni sbagliano la prima lettura, come è avvenuto a Koulibaly anche sul primo gol di Piatek.

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La Redazione

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