De Laurentiis è inerme di fronte all’emirato di Doha. Ospitano di tutto

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Può mai Aurelio De Laurentiis arginare la marea, respingere l’offensiva degli arabi tutto da solo magari come fece Carlo Martello nel 732 a Poitiers? È da tempo che l’emirato di Doha, attraverso il Qatar Sports Investiments, la società di Tamim Bin Hamad Al Thani di cui è stato fino al 2011 presidente Nasser Al Khelaifi, attuale numero uno del Psg, ha iniziato a occuparsi di sport come elemento di diplomazia per uscire dall’isolamento: il grande colpo, con un po’ di puzza di bruciato, è stata l’assegnazione della Coppa del Mondo di calcio del 2022. Ma mica solo questo: nel 2016 hanno ospitato il mondiale di ciclismo, costruendo collinette artificiali per rendere il tracciato un po’ più vario; a ottobre hanno ospitato il mondiale di ginnastica artistica; il prossimo settembre il campionato del mondo di Atletica Leggera e già sanno che nel 2023 dovranno curare la rassegna iridata di Nuoto. Fonte: Il Mattino

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