Real Parete impegnata allo stadio “Antonio Leggiero” di Casapulla per la decima giornata di campionato di Terza Categoria, che vede i Leoni contro la Real Colonia San Leucio. Mister Cuciniello ed il Prof. Carpiniello schierano Villano tra i pali, Falco e Buonanno sulle fasce, con il duo D’Andrea-Coscione centralmente. Bencivenga nel ruolo di regista, con Esposito e Pellegrino ai suoi lati e Pezone sulla trequarti. Mario Pezzella e Vincenzo Mottola completano il 4-3-1-2. Partenza turbo con Pezone e Mottola che mettono a dura prova i riflessi del portiere di casa, legittimando il dominio territoriale dei Leoni. Il risultato, però, viene sbloccato dai padroni di casa al minuto 13: errore di D’Andrea in disimpegno, ne approfitta Ianniello che firma l’1-0. Vincenzo Mottola rimette in equilibrio il risultato al 31’: Pezone batte la punizione, palla morbida in area su cui si avventa il centravanti dei Leoni ed è 1 a 1. Passano 11 giri d’orologio e D’Andrea, su rigore, si fa perdonare l’errore precedente: 1 a 2 del Capitano e San Leucio che resta in 10 per proteste. Nel secondo tempo il match è equilibrato, complici più di una sostituzione nello scacchiere tattico. Al 20’ Vincenzo Mottola firma la doppietta personale: Pellegrino recupera l’ennesimo pallone di una partita giocata da protagonista assoluto, serve Obeng che regala a Mottola un cioccolatino da spingere soltanto in porta. Il bomber salta il portiere e deposita in rete: è l’apoteosi dell’1-3. Quello che succede dopo ha dell’incredibile: cala la Real Parete, che perde il pallino del gioco e subisce gol su rigore, realizzato da Raucci, ed al 95’ la rete del 3 a 3 ad opera di Portogallo. Francesco Pellegrino, man of the match, ha così commentato: «Volevamo vincere, siamo amareggiati: non meritavamo il pareggio e non ci va giù questo 3-3. Mi trovo molto bene con Esposito e Bencivenga: c’è intesa e lottiamo in mezzo al campo. Personalmente cerco di dare il meglio e do sempre l’anima quando gioco. Complimenti a Mottola: lo stimo tantissimo perché è un bomber vero e sotto porta non perdona».