Il Natale passato ad organizzare l’agguato ai napoletani, altri due arresti. Le ultime

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Un vertice a Natale, con gli ultras interisti e varesini, gemellati da anni e vincolati dall’odio verso i napoletani. 
Si doveva pianificare, nei dettagli, l’assalto alla carovana nemica, a quella decina di auto che avrebbero sfilato per via Novara per raggiungere San Siro. Decidere dove posizionarsi, quali armi portare, dove metterle. Insomma, tutto il bestiario ultrà concentrato nel classico giorno di festa. Quello che secondo retorica dovrebbe il giorno più buono dell’anno. E che invece doveva servire a dare una lezione ai napoletani. In un mix di violenza da stadio e valori di estrema destra. 
Non è una novità che la vittima di Santo Stefano, Daniele Belardinelli, fosse legato ad ambienti fascisti. Conferme che arrivano sempre più numerose dalle indagini, dalle testimonianze, dagli scenari che vengono via via svelati. E quindi interisti e varesini avrebbero preparato gli scontri di Santo Stefano coi napoletani proprio a casa di Daniele Belardinelli, l’ultrà del Varese morto dopo essere stato travolto all’inizio dell’agguato da una o due auto dei supporter partenopei. Anzi diversi di loro avrebbero proprio dormito lì, per poi andare insieme allo stadio.
È la novità più rilevante che emerge dall’ordinanza che ha portato in carcere per rissa aggravata e altri reati altri due partecipanti al blitz di via Novara, il capo curva dei Viking interisti Nino Ciccarelli e l’ultrà del gruppo di estrema destra Blood and Honor’ della curva varesina Alessandro Martinoli. Fonte: Il mattino

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