La Coppa Italia e l’effetto del mercato, l’opinione di Ciccio Marolda
Se dalla cessione di Allan arrivassero i “diamanti” per ammaliare subito Barella e Lozano che sono davvero due giovani campioni
Sul Cds si legge:
“Preziosa come l’oro questa Coppa Italia. Un bene rifugio ancor più che un obiettivo, che un’occasione da sfruttare. Per quello che vale, per gli applausi e i consensi che s’è meritato, è da troppo tempo, infatti, che il Napoli non vive la frizzante sensazione d’una coppa, d’un trofeo. D’un successo, insomma. Vero, la coppa Italia non eccita chissà quanto chi ha già stretto tra le braccia più floride vittorie, ma in tempi di vacche magre sarebbe lo stesso assai preziosa. Persino necessaria per questo Napoli che ha bisogno di darsi una dimensione che non sia più quella di quasi eterno secondo in campionato o di escluso di lusso dagli ottavi della Champions. D’accordo, anche la conquista della Coppa Italia non cambierebbe la vita ad un Napoli con bel altre speranze ed ambizioni, però l’aiuterebbe a crescere, a credere in se stesso assai di più. Senza scordare, che ha da corteggiare – e come! – anche l’Europa League e che ha comunque da essere fedele al campionato nonostante distacchi e differenze dalla prima siano chiari a tutti, ormai. E poi, diciamo la verità: una coppa in quattro mosse – adesso tre – non è un vero e proprio invito a darsi una mossa per chi da troppo tempo non fa festa?
Si dirà: ma se tutto questo è vero ed importante, perché ieri sera a Fuorigrotta (così come altrove) c’era così poca gente? Già, perché? Colpa del freddo? Dell’incombente partita con la Lazio in campionato? Forse del poco appeal che ancora penalizza la Coppa nazionale o perché di questi tempi è il mercato che distrae, che – con tutto il rispetto per De Zerbi e le sue belle idee di calcio – oggi attrae assai più del suo Sassuolo? Tutto può essere. Compresa l’opzione del mercato che mette il Napoli al centro di intrighi e affari milionari. Già: ma alla fine arriverà o non arriverà “Pasqualino maraja’ a cavallo all’elefante” con “cento casse di diamanti” per rapire Allan? Beh, se dalla cessione di Allan arrivassero i “diamanti” per ammaliare subito Barella e Lozano che sono davvero due giovani campioni, non se la prenda signor Allan, l’amarezza per l’eventuale addio non sarebbe tanta. Tra i giovanotti in qualche modo avvicinati al Napoli, infatti, sono loro quelli veramente affidabili per l’oggi ed il domani: giovani, già esperti, già rodati, già costosi è vero, ma corrispondenti ai profili che il Napoli rincorre. Gli altri brava gente, certo, ma davvero più forti di quelli che il Napoli già ha? No. E allora che restino felici dove stanno”.