Ancelotti ancora teso: “Voglio che il Napoli migliori dal punto di vista della personalità”

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Carlo Ancelottila tensione non è stata smaltita del tutto, a tratti ironico: ma la netta impressione  è stata quella di uno che non ha ancora digerito le amarezze di Milano. Meglio stare alla larga dai fatti di San Siro e ripassare nella mente quanto accaduto tre giorni dopo: la vittoria sofferta di ieri e i 44 punti al giro di boa.

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«Il bilancio è positivo, abbiamo fatto il nostro dovere. Niente di eccezionale, sia ben chiaro, credo che sia stato compiuto un percorso in linea con le qualità del gruppo. Sono convinto che si può e si deve fare meglio, ci prendiamo il buono della prima parte di campionato sapendo che abbiamo mostrato dei limiti».

Come le lacune emerse contro il Bologna, difesa troppo ballerina e in balia delle palle alte. È sembrato uno dei peggiori Napoli della stagione, osservazione che non coglie impreparato l’allenatore. Nel senso che è d’accordo. «Verissimo, importanti i tre punti, gara non brillante, tra le meno soddisfacenti. L’avevamo sbloccata e poi ripresa dopo alcune nostre disattenzioni. L’abbiamo vinta con il carattere riparando ai nostri stessi errori. Perché il carattere, quello sì, lo abbiamo sempre dimostrato.

È stato un turno di campionato totalmente rapito dal Var, protagonista su parecchi campi. Se non è un problema, è comunque un argomento che va affrontato ulteriormente e a livello generale, nel senso che da Ancelotti parte l’invito a ritrovarsi tutti nuovamente intorno a un tavolo. «Ci sono stati tanti episodi, meglio non metterci becco, tengo per me le mie idee. Anche perché non siamo stati soltanto sfiorati».

L’allenatore emiliano si riferisce al primo gol di Milik e ammette di aver sbirciato pure lui al monitor. «Ero vicino al mezzo televisivo, ho visto qualcosina, niente di definitivo. Mi sono detto: Carletto è tutto regolare, almeno questo ce lo danno. Il problema è che gli errori commessi non saranno i primi e nemmeno gli ultimi, è evidente che alcune regole vanno riviste. Noto che da parte degli arbitri c’è maggiore attenzione sui falli di mano, però la norma va approfondita. Credo che se ne riparlerà presto».
Si arriva a metà torneo staccati di nove lunghezze dalla Juventus e con due Coppe da onorare.

Preferenze per un obiettivo in particolare? «C’è tutto da onorare e niente da lasciare per strada. Stiamo parlando di traguardi sono lontani nel tempo, anche per la stessa Juventus. Siamo più vicini al primo posto che al quinto, non vedo perché dovremmo farci da parte».
Nelle pieghe di un rendimento che è andato calando nelle ultime settimane, si possono trovare spiegazioni adeguate?

Liverpool è stato quasi un punto di non ritorno a livello di gioco. «È un momento della stagione abbastanza particolare, con tanti episodi strani che sono accaduti nelle ultime settimane. Sì, c’è stata una flessione ma parlerei a nome di tutti, in senso generale, non solo del Napoli. Se andate ad analizzare le gare di tutte le big, noterete che nessuna ha brillato più delle altre. Credo che a febbraio, più che alla ripresa del torneo, tutte le formazioni saranno più brillanti. C’è sempre da pagare dazio quando si è alla vigilia di lunghe vacanze».


Tranne la Lazio, però, non avete battuto nessuna di queste big in campionato. «È una questione di mentalità, voglio che il Napoli migliori dal punto di vista della personalità. Però non mi lamento, vedo altre rivali molto più indietro di noi, e tutte molto più accreditate di noi in estate».

Fonte: Il Mattino

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